Greta Thunberg, documento sottoscritto da 500 scienziati arriva all’Onu: dati sbagliati sull’emergenza climatica

Ci sono 500 scienziati che sono pronti a smentire Greta Thunberg. All’Onu sarebbe giunto un documento firmato da esperti che assicurano: i dati riportati da Greta sull’emergenza climatica non sono esatti

Una lettera firmata da 500 persone, tra scienziati e studiosi, è stata inviata alla sede dell’Onu. Nel documento, i 500 contestano Greta Thunberg e i suoi proclami da catastrofismo, asserendo con certezza che i dati sull’emergenza climatica sarebbero in realtà diversi da quelli di cui parla la 16enne. C’è finzione nei discorsi della Thunberg, dunque? Si tratta di dati fake creati ad arte per alimentare il catastrofismo? Secondo quanto pubblicato da Libero Quotidiano, pare proprio di sì. Cerchiamo di capire meglio che cosa sta succedendo e che cosa rivendicano gli studiosi firmatari della lettera.

500 studiosi contro Greta Thunberg, una lettera all’Onu per negare i toni allarmistici della 16enne

Nell’indifferenza generale 500 scienziati di tutto il mondo indirizzano al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, una lettera contro l’allarmismo climatico. Lanciata da Guus Berkhout, geofisico e professore emerito presso l’Università dell’Aja, l’iniziativa è il risultato di una collaborazione tra scienziati e associazioni di 13 Paesi”. Così riporta Il Giornale sulla famosa lettera che 500 studiosi hanno inviato al Segretario Generale dell’Onu per smentire l’allarmismo fomentato da Greta Thumber e sostanzialmente per negare la responsabilità umana nel riscaldamento globale che sta distruggendo il pianeta.

Anche Libero Quotidiano, nell’articolo pubblicato in merito, ha parlato ampiamento della lettera denunciando sia il fatto che nessuno di questi 500 studiosi sia stato invitato all’Onu per alimentare un dibattito sull’emergenza climatica alla presenza di Greta Thunberg e degli altri grandi della Terra, sia il fatto che questa schiera di studiosi e la loro opposizione non siano mai stati menzionati dai media che più contano. Contro questo clima di negazionismo si è invece schierato Open, ponendo ai lettori una domanda fondamentale: contano solo le critiche o anche i curriculum di  chi le muove e la forma con la quale vengono mosse le obiezioni?

500 studiosi contro Greta Thunberg, i negazionisti non argomentano: il report di Open

Quando si muove un’obiezione, in qualunque campo del sapere la si muova, si devono portare delle prove a sostegno delle tesi che si vogliono dimostrare. Si deve mostrare la propria padronanza dell’argomento, la propria competenza e fornire al lettore che ci legge (che può essere un semplice lettore ma anche uno studioso) un apparato bibliografico congruo e pertinente. A quanto pare, invece, le critiche che sono state mosse dai 500 studiosi a Greta nella lettera inviata all’Onu non riporta nulla di tutto questo e non si argomentano le prese di posizione di questo manipolo di scienziati relativamente a uno studio preciso e serio,  capace di controbattere le istanze messe in campo dalla Thunberg.

Anzi, i negazionisti si appellano anche a teorie che sono state superate. Come riporta Il Giornale, si parla anche di un aumento della C02 vista in chiave positiva.  Ma i dati registrati dal secondo dopoguerra a oggi parlano di un’impennata delle variazioni climatiche, e quindi appare davvero impossibile continuare a negare l’evidenza che ci non sia una connessione direttamente proporzionale alla crescita e all’invasività delle attività umane.

Maria Mento