Nel caso del poliziotto ucciso a Roma da due americani spunta fuori una nuova testimonianza che fa certamente discutere.
Angioletta Gramatica, originaria di Bellagio, in provincia di Como, quella notte era ospite in un appartamento che si trova proprio lungo la strada dove è avvenuto l’omicidio di Mario Cerciello Rega per mano dei due cittadini statunitensi.
La signora Gramatica ha riferito di aver sentito delle urla proprio la notte dello scorso 26 luglio, intorno alle 3:15, lungo Via Pietro Cossa. La voce era quella di Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava in servizio assieme a Mario Cerciello Rega.
Mario Cerciello Rega è stato ucciso con 11 coltellate
“Mario, mi senti? Pronto, mandateci un’ambulanza, siamo in via Pietro Cossa, angolo via Cesi… è grave… è un ragazzo giovane africano… dov’è il coltello?”, sono le frasi pronunciate da Andrea Varriale, almeno stando a quanto affermato da Angioletta Gramatica nella sua deposizione: lo riporta Dagospia.
Il caso si infittisce, anche se purtroppo la signora Gramatica non è riuscita a vedere nulla, dato che la tapparella della finestra era abbassata. Per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, assassinato con 11 coltellate, le forze dell’ordine hanno provveduto ad arrestare due 19enni statunitensi: si tratta di Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth, ritenuti responsabili dell’assassinio. Il caso presenta tuttavia ancora molti punti oscuri.