Giuseppe Conte, la Lega deposita una interrogazione parlamentare per conflitto d’interessi: anteprima Dagospia

Giuseppe ConteQuest’oggi la Lega ha depositato una richiesta di interrogazione parlamentare nei confronti di Giuseppe Conte per presunto conflitto d’interesse.

Già da qualche tempo si vociferava che la Lega avesse qualche mossa contro il premier Conte da presentare in Parlamento. Oggi il partito capitanato da Matteo Salvini ha svelato le carte in tavola presentando alla Camera la richiesta di un’interrogazione parlamentare nei suoi confronti per presunto conflitto d’Interesse. I dubbi della Lega sono legati al passato professionale del Presidente del Consiglio ed al suo rapporto con il Professor Alpa, ritenuto suo socio in affari.

Nel testo depositato oggi a prima firma di Lucia Bergonzi, pubblicato in anteprima da ‘Dagospia‘, si chiede al Presidente del Consiglio di giustificare sia l’attività lavorativa, qualora ve ne sia stata una, svolta insieme al professor Alpa, sia la presenza di questo nella commissione che ha approvato la sua richiesta di idoneità all’insegnamento di Diritto Privato (certificata dal sito del Miur). Tali dubbi sono emersi per la prima volta nel 2018, in seguito ad un’inchiesta portata avanti dal quotidiano ‘La Repubblica‘.

Conte nega il conflitto d’interesse, ma la Lega vuole le prove

Già nei mesi scorsi Giuseppe Conte aveva risposto alle insinuazioni contenute nell’inchiesta con una lettera indirizzata al quotidiano di cui sopra. Nel testo depositato alla Camera si leggono dunque anche le risposte del premier alle accuse. Per quanto riguarda il concorso ha spiegato che avrebbe conosciuto il professor Alpa solo anni dopo. Il premier ha inoltre negato decisamente di aver aperto uno studio privato con il collega: “A differenza di quanto riportato, io e il prof. Alpa non abbiamo mai avuto uno studio professionale associato né mai abbiamo costituito un’associazione tra professionisti” e ancora, entrando nel dettaglio ha aggiunto: “A Roma siamo stati ‘coinquilini’ utilizzando una segreteria comune, che serviva anche altri studi professionali, tutti collocati nello stesso stabile, come spesso avviene nel mondo professionale, dove è frequente che diversi professionisti si ritrovino a condividere un medesimo indirizzo professionale”, specificando come sia semplice appurare che i due studi fossero in piani differenti, sebbene allo stesso indirizzo.

Infine, per quanto riguarda il presunto incarico svolto assieme nel 2002 per il Garante della Privacy, Conte ha spiegato che hanno svolto un lavoro individuale, con tanto di parcelle separate, quindi si è chiesto dove possa essere riscontrato un conflitto d’Interesse. Pertanto la Lega chiede se il Premier può dimostrare che non esistano progetti a parcella firmati da entrambi e, in caso contrario, come ciò si concilia con l’autonomia più volte sostenuta e se sia d’uopo che un Presidente del Consiglio ricostruisca dei fatti omettendo di riferire “Elementi decisivi”.