Rassegna Stampa | Titoli principali quotidiani del 4 ottobre 2019

Le principali notizie riportate sulle prime pagine dei cinque quotidiani più venduti in Italia.

 

Corriere della Sera

-“Manovra, l’attacco delle imprese”

Le critiche di Confindustria. Boccia e Bonomi: «L’Italia è ferma, serve un cambiamento». Applausi a Mattarella

Tensioni nella maggioranza, mancano 5 miliardi. Sui dazi le contromosse dell’Europa

Le risorse economiche messe in campo con l’aggiornamento della Nadef non bastano. Sono critici, sulla manovra di governo, Carlo Bonomi (Presidente di Assolombarda) e Vincenzo Boccia (Confindustria). Per BonomiNon servono pochi miliardi di abbattimento del cuneo, ne servono almeno 13 o 14, non certo i 2 miliardi e qualcosa di cui leggiamo nella Nadef“, mentre Boccia vorrebbe che 170 miliardi di euro venissero destinati alle infrastrutture. Il governo, al momento, è in difficoltà sul reperimento delle risorse economiche necessarie: mancano 5 miliardi di euro, ma il Presidente del Consiglio ha rassicurato tutti sul fatto che non verrà applicata nessuna patrimoniale per trovare i fondi. Il presidente di Confindustria ha ringraziato Conte per gli sforzi profusi al fine di non far aumentare l’Iva. Sul fronte dazi, l’Unione europea si prepara a rispondere alle misure da 7,5 miliardi volute da Trump. L’Ue sarebbe pronta a colpire 12 miliardi di dollari di import statunitense: dovrà essere sempre il WTO a decidere sulla quantità delle contromisure che si potranno prendere.

-“Fa una strage in Prefettura

«Si era convertito all’Islam»”

Parigi. Uccide a coltellate 4 colleghi, poi viene colpito. Fermata la moglie

Un poliziotto ha ucciso 4 colleghi- tre uomini e una donna- in forze presso la Prefettura di Parigi. L’uomo, di nome Michael Harpon e anch’egli poliziotto, era un agente dallo stato di servizio irreprensibile. Gli agenti intervenuti per prendere il controllo della situazione hanno ucciso l’omicida e messo in stato di fermo la moglie del collega, una donna musulmana. La causa di questa strage potrebbe essere stata proprio la recente conversione all’Islam di Harpon, anche se non ci sono ancora prove del fatto che si fosse trasformato in un estremista; si pensa anche a un altro movente: quello dei motivi personali, e più precisamente di conflitti sul luogo di lavoro.

 

Il Sole 24 Ore

-“Boccia: piano shock da 170 miliardi”

Assolombarda.

-“Dazi Usa, formaggi e salumi i più colpiti

Via dal 18 ottobre”

Guerre commerciali

La tariffa che si abbatterà sull’agroalimentare sarà pari al 25 per cento

 

La Gazzetta dello Sport

-“Gigante pensaci tu!”

Inter-Juve. Domenica supersfida tra bomber

Una arriva da una vittoria travolgente in Champions League (3-0 al Bayern Leverkusen allo Juventus Stadium). L’altra arriva da una cocente sconfitta, contornata da polemiche, contro il Barcellona di Messi (2-1 al Camp Nou). Entrambe, con il solito Cristiano Ronaldo da un lato e un Antonio Conte affamato dall’altro, sono assetate di vittoria. Stiamo parlando di Juventus e Inter: finalmente, le due big si sfideranno nel tanto atteso match di questa domenica. Sulla Gazzetta dello Sport di oggi il commento esclusivo di un ex interista: Christian Vieri.

 

La Repubblica

-“Alitalia, volo annullato”

La compagnia che non decolla mai

Atlantia: se c’è la revoca delle concessioni di Autostrade non investiremo. Irritazione del governo

Critiche a Delta il piano di rilancio rischia si ripartire da zero. E si riaffaccia l’alternativa Lufthansa

Manovra, mancano altri due miliardi di coperture

La questione della revoca della concessione della autostrade  ad Atlantia, la holding della famiglia Benetton, rischia di colpire pesantemente il rilancio di Alitalia. I vertici della società hanno infatti dichiarato che- qualora ci fosse il ritiro delle concessioni– loro sarebbero pronti a uscire dal  piano di rilancio previsto per Alitalia. Queste dichiarazioni hanno fatto insorgere il M5S: i pentastellati hanno dichiarato di voler mantenere separate le due questioni e di non accettare ricatti.

-“Migranti, rimpatri in quattro mesi”

La stretta del ministro

Di Maio: “Troppi due anni di attesa

Decreto subito, in accordo con Conte”

Intesa con Tunisia e altri Paesi nordafricani

Luigi Di Maio vuole velocizzare le pratiche per il rimpatrio dei migranti che non abbiano diritto a rimanere sul territorio italiano. Per far questo, il Ministro degli Esteri firmerà un decreto che prevede un iter di soli 4 mesi– e non di due anni- per capire se un richiedente asilo ha il diritto di rimanere in Italia oppure no. Passati i 4 mesi, se non ritenuti idonei, i migranti verranno rimpatriati subito. “I richiedenti asilo? Per me la soluzione è che non possiamo aspettare due anni per capire se uno può stare qui o no. Domani mattina firmerò un decreto che ci permetterà in quattro mesi di capire se possono stare qui e possono essere rimpatriati”, e ancora “Il decreto non va a ledere nessun diritto umano, ma è legato a procedure farraginose. Prima si perdeva tempo e poi la comunità internazionale ci diceva “non potete avviare meccanismi di rimpatrio se prima non è finita la procedura che deve dire se una persona è perseguitata o no”. A volte questo meccanismo è durato tre anni”: così Di Maio in un intervento a Dritto e rovescio, programma televisivo di Rete4.

 

La Stampa

I giornalisti de La Stampa hanno aderito a uno sciopero, così come spiega una nota del Comitato di redazione. I motivi dello sciopero sono legati a “il mancato rispetto da parte dell’azienda dell’accordo firmato nel 2018 che prevedeva un’assunzione ogni tre ‘uscite’ dal giornale“. Lo sciopero terminerà domani.

Maria Mento