La sanità italiana che funziona, a Le Iene una stampante 3d per curare i tumori

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L’altra faccia della sanità italiana: dopo l’omaggio a Nadia Toffa, Le Iene hanno mandato in onda un servizio dedicato ad una stampante 3d impiegata per la cura dei tumori

Una stampante 3d per curare i tumori. E’ l’innovazione tutta italiana che potrebbe consentire di salvare molte vite. E’ stata mostrata da Le Iene in un servizio andato in onda poco dopo l’omaggio a Nadia Toffa, deceduta a causa di un grave tumore al cervello. Gaetano Pecoraro ha voluto mostrare, si legge sul sito delle Iene, l’altra faccia della medaglia della sanità italiana, entrando nella sala operatoria del Rizzoli di Bologna per capire come gli investimenti del sistema sanitario nazionale vengono impiegati. L’inviato ha incontrato Alessandro Gasmarrini, direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo che si occupa, tra le altre cose, della cura di quei tumori che attaccano la colonna vertebrale e dunque costole e vertebre. Il dottore si occupa di studiare quelle malate andando a riprodurle con una stampante 3D e creando una protesi del tutto identica all’osso colpito dal tumore, che viene in seguito impiantata con un intervento ad hoc, nel malato.

Una protesi 3d a costo zero, è coperta dal Ssn

Una soluzione decisamente all’avanguardia che Gasmarrini ha ideato ispirandosi a quanto fatto dagli astronauti i quali stampano i pezzi delle stazioni spaziali in 3D. Per questo ha deciso di contattare gli ingegneri del Rizzoli i quali danno forma alla parte di osso malato basandosi sulle immagini della Tac e della risonanza. Oltretutto essendo coperti dal servizio sanitario nazionale, il tutto non costa nulla al paziente. L’intervento di sostituzione deve essere effettuati con grande attenzione e delicatezza, oltre che con enorme precisione. In futuro il medico vorrebbe riuscire a creare una vertebra di osso, ovvero una protesi fatta di materiali che siano completamente assorbibili dal corpo.