All’interno del Movimento 5 Stelle tira davvero una brutta aria.
La decisione di proseguire l’esperienza di governo arrivando ad un accordo con il Partito Democratico (e con Liberi e Uguali, ndr) non è andata giù all’ala più oltranzista del M5S, capitanata da Gianluigi Paragone e Alessandro Di Battista.
Ma il malessere dentro i pentastellati sembra essere più profondo. In sostanza, molti grillini non riconoscerebbero più la natura stessa del Movimento. Si avverte un certo malumore specialmente intorno alla figura di Luigi Di Maio come capo politico.
Addirittura, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, una scissione all’interno del M5S non appare più come “fantapolitica”.
20 deputati M5S sono pronti alla “scissione”
Secondo il giornale diretto da Marco Travaglio ci sarebbero già 20 deputati pronti ad abbandonare la “creatura” di Beppe Grillo: screzi che nascono soprattutto dall’elezione del prossimo capogruppo, con tre candidati in corsa e la probabilità che non si arrivi al 50% dei voti nella prima tornata.
Tuttavia, i problemi per i pentastellati sono grossi anche nell’altro ramo del Parlamento, con il senatore Ugo Grassi tra i primi indiziati per l’addio al M5S. Dulcis in fundo, la “Carta di Firenze” lanciata ieri sul web da alcuni dissidenti del Movimento 5 Stelle che sono intenzionati a rifondare il M5S: un’aria davvero pesante, che rischia di diventare irrespirabile.