Norvegia, l’attentatore della Moschea entra in tribunale a braccio teso

Norvegia attentatorePhilipp Manshaus, l’attentatore della moschea Al-Noor di Oslo, si è presentato in tribunale facendo il saluto romano a tutti i presenti.

Philip Manshaus si è presentato quest’oggi in tribunale per il processo sull’attentato fallito alla moschea Al-Noor. di Oslo  Il giovane è stato fermato da uno dei presenti ed è stato arrestato poco dopo dalle forze dell’ordine. Entrato in aula sfoggiando con fierezza un braccio teso, simbolo della sua appartenenza ad un gruppo di ultra destra, durante il processo ha ammesso di aver tentato di uccidere i fedeli musulmani durante la celebrazione religiosa. Il giovane, tuttavia, ha negato che si trattasse di un atto terroristico, probabilmente perché convinto di difendere chissà quale tradizione da chissà quale attacco. Al termine del processo il Manshaus è stato condannato per terrorismo, tentata strage e omicidio.

L’omicidio della sorella e l’attentato fallito

Il giorno dell’attentato Manshaus ha cominciato la sua folle operazione di “pulizia etnica” uccidendo con tre colpi di pistola la sorellastra. La ragazza, infatti, era giunta in famiglia con la nuova compagna del padre ed era stata adottata dall’Asia. Vestitosi con una mimetica ed imbracciati due fucili a pompa, il ragazzo si è diretto alla moschea e giunto al suo ingresso ha cominciato a sparare colpi alla cieca.

Nonostante avesse esploso numerosi proiettili, nessuno dei presenti è stato colpito. Uno di loro, approfittando della sua disattenzione, lo ha aggirato e lo ha atterrato. Una volta immobilizzato l’uomo, un 65enne con un passato nelle forze armate, lo ha disarmato e reso inoffensivo. Un attacco terroristico sullo stile di quello di Manshaus è stato portato a termine da un uomo di ultra destra in Nuova Zelanda quest’anno. In quella occasione però gli obiettivi del terrorista non hanno avuto la stessa buona stella di quelli norvegesi.