Un uomo che ha violentato e ucciso una bambina di due anni è stato condannato a morte.
A stabilirlo è stata la sentenza della Corte Suprema. L’uomo, noto solo come Ravi, ha rapito la bambina e ha abusato di lei per cinque ore, prima che la piccola esalasse l’ultimo respiro.
La barbarie è avvenuta nel marzo 2012 a Jalna, nel Maharashtra, in India: lo riporta il Daily Star Online.
La sentenza, che ha visto due voti a favore contro uno, la corte ha stabilito che si trattava di un caso in cui “la fiducia è stata tradita e i valori sociali sono compromessi”.
La corte ha sentenziato che “il detenuto non aveva alcun controllo sui suoi desideri carnali e ha superato tutti i limiti naturali, sociali e legali solo per saziare la sua fame sessuale”.
Un giudice ha spinto per l’ergastolo senza libertà vigilata
“Ha decretato spietatamente la fine una vita che doveva ancora sbocciare – l’opinione di due dei tre giudici – Il sesso innaturale con un bambino di due anni mostra una mente sporca e perversa, certificando una storia orribile di brutalità”.
Un giudice ha dissentito e ha sostenuto che il caso era basato su prove circostanziali e ha affermato che la condanna a morte inflitta all’uomo dovrebbe essere modificata in ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.
Il padre della ragazza ha presentato una denuncia per persona scomparsa. Quando gli agenti hanno sfondato la porta dell’abitazione dell’uomo hanno trovato la bambina che giaceva in stato di incoscienza. La piccola è stata portata di corsa in un ospedale vicino, ma è stata poi dichiarata morta dai medici.