A distanza di due anni dalla morte della figlia, e nei giorni in cui l’inchiesta sulle dinamiche ha dato il suo responso, la 63enne Barbara Moffatt – insegnante di scuola e madre di un altro figlio – è stata trovata morta nella propria abitazione.
Ad ucciderla un infarto, forse causato dallo stress del periodo: i tabloid inglesi scrivono che la donna sia morta col “cuore spezzato”, sottintendendo il forte dolore provato a causa della perdita prima e della presunta ingiustizia poi.
La donna aveva recentemente dichiarato che non avrebbe smesso di lottare per la giustizia, affinché fosse fatta chiarezza su quanto accaduto alla propria figlia.
Era il 27 dicembre 2017 quando Kelly Slater – madre 33enne – rimaneva vittima di un incidente mentre si trovava a guidare un go kart nell’isola di Tenerife, in Spagna.
Secondo quanto riportato la ragazza stava scattando selfie e facendo video quando, giunta ad una curva ad una velocità di circa 50 km/h, avrebbe perso il controllo del mezzo.
Per il coroner s’è trattato di una morte accidentale.
Ma Barbara non aveva accettato il responso, anche perché era emerso che la donna indossasse un casco delle dimensioni non corrette, non avesse alcuna cintura di sicurezza e guidasse con delle infradito.
E così aveva dichiartao, secondo quanto riprotato dal ‘Daily Star’: “Riteniamo che l’inchiesta sia stata una perdita di tempo. Abbiamo appena lavorato su tutto, incluso la traduzione di un rapporto della polizia, ma non abbiamo avuto alcun aiuto”.
“Riteniamo che ci siano state negligenze in materia di salute e sicurezza e che siano state coperte”.
“Crediamo che non ci fossero pneumatici di in quella parte della pista, il che significa che è uscita direttamente. Abbiamo dato tutte queste informazioni che avevamo scoperto al coroner ma non è servito a nulla”.
“Comprendiamo che il circuito è stato completamente rinnovato e sono state anche comprate auto nuove di zecca ma tuto ciò sarebbe dovuto succedere prima”.
“Kelly è volata per 16 metri in un burrone ed è atterrata in una fattoria adiacente. Se ci fossero state gomme lungo tutta la pista sarebbe stata ferita ma sarebbe ancora qui per raccontare la sua storia”.
“Non abbiamo avuto alcun aiuto dalla polizia spagnola e non abbiamo avuto alcun contatto da parte dell’azienda. Neanche le condoglianze, nessun risarcimento, niente di niente“.
“Gli ultimi due anni sono stati incredibilmente difficili. Nessuna risposta. Nessuna giustizia”.
“Pensavamo che saremmo arrivati da qualche parte con questa inchiesta, ma è stata una completa perdita di tempo. Combatteremo sempre per Kelly”.
Adesso se n’è andata e – come detto da un’amica di famiglia al ‘The Sun’: “È come se fosse morta a causa del cuore spezzato. Sentiamo come se volesse raggiungere Kelly”.