Il wedding planner Darran Hickey è morto a causa di una grave infiammazione alle corde vocali provocata dall’ingestione di una crocchetta di pesce rovente
Perdere la vita a causa di una crocchetta di pesce troppo calda. Ha dell’incredibile e ha lasciato interdetti anche i medici quanto accaduto ad un noto wedding planner di soli 51 anni, morto per aver semplicemente assaggiato un alimento dietro richiesta di uno dei suoi chef. La vittima, l’episodio risale ad aprile ma solo nel mese di ottobre è stato reso noto, è Darren Hickey e la tragedia ha avuto la sua prima fase nel bel mezzo di un matrimonio da lui stesso organizzato nel comune inglese di Chirley: Hickey stava per lasciare la sala quando un collega in cucina gli avrebbe chiesto di assaggiare una crocchetta di pesce. Come raccontato dal Telegraph però l’alimento era bollente e dopo averlo ingerito, la parte posteriore della gola di Darren si sarebbe infiammata provocando un rigonfiamento delle corde vocali e rendendo molto difficile la respirazione.
Lo scioccante racconto del compagno della vittima
Il 51enne è stato portato al pronto soccorso ma i medici non hanno rilevato ustioni sulla lingua e nel palato e, dopo avergli somministrato del paracetamolo, lo hanno dimesso segnalandogli di tornare se il dolore si fosse manifestato di nuovo. Così è stato: il compagno della vittima ha raccontato che nel giro di poche ore la situazione è precipitata e di averlo improvvisamente udito urlare mentre si trovava al primo piano di casa. “Sono corso di sopra – ha raccontato ai tabloid britannici – e stava soffocando“. Mentre il compagno di Darren chiamava l’ambulanza però il wedding planner peggiorava rapidamente e all’arrivo dei soccorritori era ormai in fin di vita, deceduto prima di raggiungere l’ospedale. Sulla vicenda si è espresso il patologo Patrick Wauch, il dottore che ha effettuato l’autopsia sul corpo del wedding planner che peraltro sette anni prima era stato colpito da un icuts che aveva lasciato alcuni danni permanenti dal punto di vista dei gesti motori: “Casi del genere sono rarissimi – ha spiegato il dottore – Li registriamo solo nelle persone che sono coinvolte in incendi domestici con inalazione di fumo che brucia le vie aeree o in incidenti industriali con vapore caldo”.