Tiziano Renzi sarebbe coinvolto in un’indagine per affari illeciti: la polizia avrebbe sequestrato da casa sua 6 cellulari e 3 sim, una bosniaca.
Secondo quanto riportato su tutti i maggiori quotidiano, Tiziano Renzi è finito nuovamente sotto indagine per presunti affari illeciti. Tutto sarebbe partito dall’indagine riguardante la bancarotta della Marmodiv, dove tra gli indagati risulta anche il padre dell’ex premier. Nel corso dell’esame dei tabulati sono emersi dei messaggi dai quali, secondo i finanzieri, vi erano chiari indizi di traffico di influenze illecite. I messaggi, che facevano riferimento alla chiusura di un grosso affare, provenivano dalla scheda intestata ad un cittadino nigeriano. Da successive indagini pare si sia scoperto che il cittadino in questione non abbia usufruito mai della scheda e l’ipotesi degli inquirenti è che a scriverli fosse Tiziano Renzi.
Verso la fine del 2018, concluse le indagini, i Finanzieri hanno inviato al procuratore tre distinte informative con i risultati delle perquisizione. Secondo la ricostruzione dei fatti riportata su ‘La Verità’, avendo il sospetto che dietro al presunto nigeriano ci fosse Renzi senior, il procuratore Luca Turco ha mandato la documentazione alla collega Christine von Borries, la quale ha aperto un fascicolo d’indagine lo scorso marzo. Proprio quest’ultima avrebbe quindi richiesto la perquisizione in casa, negli uffici e nelle auto a disposizione del padre dell’ex premier allo scopo di trovare prove di questa attività illecita svolta attraverso schede estere. Nel corso delle perquisizioni sono stati quindi portati in centrale 6 telefoni cellulare (3 in disuso) e 3 schede sim, di cui una bosniaca.
Tiziano Renzi smentisce le accuse e attacca i giornali: “Tutte falsità, la scheda l’ho comprata a Medjugorje”
In seguito alla diffusione delle notizie, Tiziano Renzi si è esposto con un comunicato in cui smentisce tutto: “Ancora una volta leggo notizie false e gravemente diffamatorie nei miei confronti. A differenza di quanto riportano oggi alcuni quotidiani non ho mai avuto telefoni intestati a cittadini extracomunitari. Mai. Ho consegnato alla procura tutti i miei telefoni, anche quelli vecchi non più in uso, oltre all’ iPad e ai computer e sto aspettando che mi vengano restituiti per recuperare le foto dei miei nipoti che sono l’ unica cosa cui tengo di quei telefoni”.
Nella nota, dunque, Tiziano spiega che non c’è stata alcuna perquisizione, ma che ha concordato con la polizia la consegna dei dispositivi. Per quanto riguarda invece la scheda bosniaca spiega: “Non so cosa sia questo telefonino intestato a un extracomunitario. L’ unica scheda telefonica straniera è una scheda comprata a Medjugorie, da utilizzare nel corso dei frequenti pellegrinaggi e che peraltro non avevo ancora mai usato”.