Il messaggio di Eva, bimba curda intervistata da una televisione locale, che ha chiesto a Trump, Unicef e Onu di fermare la guerra
Eva è una bimba curda e come altri bambini curdi sta vedendo il suo mondo finire. Le case che conosceva stanno diventando mucchi di macerie sotto i bombardamenti dell’esercito turco. Le persone che amava, nella migliore delle ipotesi, sono state costrette a fuggire. Altre potrebbero essere ferite oppure già morte. Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che Eva ha otto anni e con la schiettezza che contraddistingue tutti i bambini si è rivolta ai grandi della Terra per chiedere loro di fermare questa guerra che le sta strappando via ogni possibilità di avere un’infanzia serena. La piccola ha lanciato il suo appello davanti alle telecamere di una televisione curda che l’ha intervistata.
Appello di una bambina curda ai grandi della Terra, il coraggio di Eva
Ha due treccine che ricordano tutta la spensieratezza di Pippi calzelunghe, ma il suo volto non ha nulla di quella serenità e felicità che dovrebbero avere i volti di tutti i bimbi del mondo. La piccola Eva è curda e l’esercito turco è arrivato in Kurdistan, dove lei vive, portandosi via il suo mondo e tutte le sue speranze. Eva che è molto più grande della sua età perché la guerra le ha imposto di crescere in fretta. Eva che non ha fratelli e che si definisce “bambina dimenticata”.
Appello di una bambina curda ai grandi della Terra, le parole di Eva
Intervistata da una televisione curda, Eva ha lanciato un appello rivolgendosi a Donald Trump, all’Onu e all’Unicef. Il video di questa intervista è stato pubblicato da Open.
“Mi rivolgo all’Unicef, alle Nazioni Unite, a Trump. Mi chiamo Eva, sono di Rovaja, di Kobane, di Afrin, di Qamishli, di tutto il Kurdistan. Sono figlia unica, e sono una bambina dimenticata. Non ho mai imbracciato un’arma. Ho solo un grande cuore, rivolto verso tutto il mondo. Mi darete mai la pace? Mi restituirete la mia infanzia? È questo il mio messaggio: per favore, vi supplico, fermate questa guerra.”
Proprio l’Onu, chiamata in causa da Eva, ha fatto sapere che il numero degli sfollati è salito a 150mila nel Nord della Siria. Si teme che la guerra possa aumentare di proporzione e gravità, qualora l’offensiva di Erdogan non si dovesse arrestare.
Maria Mento