Attentati terroristici, parla l’ex capo dei Servizi della Francia: “Gli jihadisti faranno un bagno di sangue”

Alain Marsaud, ex capo dei Servizi Segreti della Francia, ha rilasciato un’intervista in seguito alla vicenda dell’assassinio di quattro poliziotti, uccisi due settimane a Parigi da un collega

La Francia è una delle principali Nazioni a essere nel mirino degli integralisti, e il Paese ha dovuto fare i conti con le terribili stragi del Charlie Hebdo e del Bataclan. L’ultimo episodio di questo genere, in ordine di tempo, è avvenuto proprio due settimane fa : un poliziotto ha ucciso quatto suoi colleghi. L’uomo, armato di coltello, è stato poi freddato dagli altri poliziotti che si trovavano lì. Pare che la matrice islamica abbia la sua rilevanza in questa tragica vicenda, sulla quale ancora si indaga, dal momento che l’uomo- che fino ad allora non aveva dato segni di squilibrio- si fosse da pochi mesi convertito all’Islam, forse grazie all’influenza della moglie (musulmana anche lei). A questo proposito, e cioè sulla minaccia jihadista, la rivista russa Sputnik ha intervistato Alain Marsaud, l’ex capo della squadra antiterrorismo francese.

Intervista all’ex capo della squadra antiterrorismo francese Alain Marsaud: “La Francia conoscerà un bagno di sangue”

Utilizza parole dure Alain Marsaud, l’ex capo della squadra antiterrorismo della Francia, nel definire le modalità con le quali i politici francesi si sono occupati della lotta all’integralismo islamismo. Parla di “piaga” in riferimento al fenomeno e parla di “codardia” in riferimento alle scelte messe in campo dai politici transalpini. Poi fa una previsione terribile: la Francia pagherà con il sangue la codardia dei suoi politici. Questa è solo una parte del contenuto di un’intervista che il professionista ha rilasciato ai microfoni della testata giornalistica russa Sputnik, che ha una sua testa di ponte anche in Italia con “Sputnik Italia”.

In cosa consisterebbe questa codardia? Nel non voler identificare con contorni certi il nemico  Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: la mancata conoscenza- da parte dei politici- di ciò che accade nel mondo. E non si può agire contro qualcosa che non conosce.

“Non abbiamo più il coraggio di parlare dell’islamismo, si ha paura di farlo perché, si dice, non bisogna mettere delle etichette. E alla fine questa parola non si può più nemmeno usarla. L’Islam, bisogna dirlo, è prima di tutto una religione di conquista. Si parla dell’inculcare una religione con la conquista e, in primo luogo, con la conquista delle menti. E’ ora di guardare la realtà negli occhi. Ho l’impressione che i nostri politici siano all’oscuro di tutto, che non siano al corrente di quello che succede nel mondo e che non possano reagire in alcun modo”, ha detto Marsaud.

Intervista all’ex capo della squadra antiterrorismo francese Alain Marsaud: “I politici non difendono il Paese”

Penso che bisognerebbe invitare i politici a mostrare un po’ di coraggio. (…) Molti di loro non prendono neanche le misure più elementari per la salvaguardia della sicurezza dei cittadini. Dal momento della sua elezione ogni deputato pensa solo a come essere rieletto. Per raggiungere questo scopo è pronto a comportarsi in modo vile, a sottostare ad ogni genere di compromesso”.

Una codardia di cui sarebbe esempio la vicenda dell’imam Ahemd Hilali: si tratta del’imam che frequentava il poliziotto autore delle strage del 3 ottobre, e che si trova ancora in Francia nonostante quanto accaduto. Il suo nome compare, dal 2015, nella lista delle persone ritenute pericolose per la sicurezza nazionale, e proprio con riferimento al fondamentalismo religioso. A quanto pare, all’uomo è stato rinnovato il permesso di soggiorno perché il figlio possiede la cittadinanza francese.

Maria Mento