Guerra in Siria, Facebook chiude la pagina Milano in Movimento: sosteneva la popolazione curda

La pagina “Milano in Movimento” è stata giudicata non conforme agli standard di Facebook e per questo motivo è stata chiusa. La pagina sostiene la solidarietà nei confronti del popolo curdo

Ieri mattina, alle ore 10:39, Facebook ha chiuso la pagina “Milano in Movimento”. Il motivo è assolutamente spiazzante: a determinare l’azione del social sarebbero stati i troppi post pubblicati per  esprimere solidarietà al popolo curdo attaccato da Erdogan. La chiusura, come spiega Milano Today, è avvenuta dopo l’avvertimento della sussistenza di una “violazione degli standard della community”. In sostanza, si tratterebbe forse di un errore del logaritmo che regola il social, che avrebbe scambiato i post dedicati ai curdi come post di sostegno all’attività del Pkk (frange armate, quelle sì di stampo terroristico).

Facebook chiude le pagine che sostengono i Curdi, nel mirino altre pagine e altri post

Solidarietà su Facebook, da più fronti e pagine, al popolo curdo che sta subendo la feroce aggressione delle truppe turche di Erdogan. Eppure, il social ha oscurato le pagine o i post contenenti questi messaggi di sostegno. Si parla di violazione degli standard della community, ma in realtà potrebbe essere accaduto qualcosa di diverso: il logaritmo del social potrebbe aver scambiato tali contenuti come messaggi di sostegno verso i terroristi del Pkk, censurandoli.

Così, nella rete dei bannati sono finiti ad esempio la pagina “Binxet-Sotto il confine”, pagina dedicata al documentario di Luigi D’Alife sulle responsabilità dell’Europa nell’ambito delle tensioni esistenti al confine tra Turchia e Siria, e la fotografia che il fotografo Michele Lapini  aveva scattato a Bologna, durante la partecipazione al corteo pro-Curdi. Nella foto compariva uno striscione su cui si poteva leggere la scritta “Erdogan assassino”. In ultimo, nella mattinata di ieri, anche la pagina “Milano in Movimento” è stata chiusa.

Facebook chiude le pagine che sostengono i Curdi, “Milano in Movimento” parla della chiusura della pagina

Ad annunciare la chiusura della pagina è stato proprio lo staff che la gestisce, spiegando come altre pagine siano incappate nella stesso tipo di violazione degli standard della community: Non siamo gli unici. Decine di pagine di solidarietà al Kurdistan sono state bloccate e questa situazione ci porta di nuovo a riflettere sul quanto noi militanti abbiamo fatto affidamento, per la divulgazione delle nostre idee, ad una piattaforma di advertising, gestita da privati, che può manovrare e manipolare il consenso politico di interi Paesi senza alcun filtro“. Il comunicato (pubblicato sul loro sito web) continua poi con un attacco nei confronti di Facebook e del suo proprietario Mark Zuckerberg: Se Milano in Movimento dovesse davvero chiudere, una parte di Milano smetterebbe di essere rappresentata. Noi facciamo informazione di parte e rappresentiamo i movimento nella nostra città. A fare questo a Milano ci siamo solo noi, e tu Zuckerberg vuoi tapparci la bocca come nelle peggiori dittature o, peggio, distopie”.

Maria Mento