A quanto pare la Commissione Europea avrebbe inviato al governo italiano una lettera in cui chiede chiarimenti sulla Manovra 2020.
La scorsa settimana il governo Conte bis ha ultimato la bozza della Manovra 2020 e l’ha inviata alla Commissione Europea per un’approvazione preliminare della Legge di Bilancio valevole per il prossimo anno. Il premier e gli altri membri di governo sono sembrati piuttosto confidenti sulle riforme inserite e sul fatto che con la legge presentata si possa evitare l’aumento dell’Iva. Pare dunque che siano state trovate tutte le coperture necessarie e che non si dovrebbe ripetere quanto successo lo scorso anno.
In attesa che il governo vari la legge definitiva, pare che l’Unione Europea abbia inviato all’Italia una richiesta di chiarimenti su alcuni aspetti della Manovra. Si tratta di una procedura standard sancita dall’articolo 7 del regolamento 473/2013, utilizzata quando ci sono perplessità sulla sostenibilità di alcune riforme e sulle coperture economiche. Il governo dunque è chiamato a fornire maggiori informazioni sugli aspetti che generano perplessità.
Manovra 2020, la richiesta della UE non comporta il rischio di procedura d’infrazione
Secondo quanto rivelato da ‘Repubblica‘, l’Unione Europea avrebbe inviato richieste di chiarimento anche ad altri Paesi membri, tra cui la Spagna. Tale procedura, in ogni caso, non presuppone che ci sia un veto per procedere all’attuazione della Manovra 2020. Avendo ricevuto solo una bozza della Legge di Bilancio, infatti, è probabile che alcuni aspetti vengano appena accennati e che dunque l’UE voglia ricevere maggiori rassicurazioni sulla fattibilità di alcune riforme.
Il governo italiano, infatti, ha ricevuto la lettera in questione nel 2014, nel 2016, nel 2017 e nel 2018, ma solo nello scorso anno questa si è tradotta in un divieto a procedere. Al momento, insomma, non si prevede il rischio che la Commissione Europea minacci nuovamente una procedura d’infrazione.