Oggi è sul piede di guerra Boris Johnson, che alla Hause of Commons ha comunicato il seguente ultimatum: approvazione della legge sulla Brexit in tempo per garantire l’uscita del Regno Unito dall’Ue il 31 ottobre o elezioni anticipate prima di Natale. Il premier Tory ha confermato di voler ritirare la legge in caso di ulteriori rinvii e fare poi campagna elettorale sotto lo slogan ‘Get Brexit done’ contrapponendosi al leader del partito laburista Jeremy Corbyn, di cui è nota la posizione contraria all’uscita dall’UE e il relativo programma che mira a rimandare l’esecuzione della volontà referendaria espressa nel 2016.
Boris Johnson ha presentato l’accordo da lui raggiunto con Bruxelles sulla Brexit, e il pacchetto di leggi attuative del Withdrawal Agreement Bill. “Io credo che approvando questo accordo e questa legislazione potremo voltare pagina e consentire a questo Parlamento e a questo Paese di sanare le divisioni e unirsi”, ha detto il primo ministro Tory.
Riunione plenariain parlamento Europeo: la diretta
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si è detto preoccupato riguardo la Brexit: “la situazione è piuttosto complessa dopo gli eventi dello scorso fine settimana; sto consultando i capi di Stato e deciderò nei prossimi giorni: tutto dipende da cosa stabilirà il Parlamento britannico”. “Dovremo essere pronti a qualsiasi scenario – ha aggiunto – ma una cosa dev’esser chiara: un recesso senza accordo non sarà mai una nostra decisione”.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha aggiunto: “Seguiamo molto da vicino gli eventi a Westminster e non è possibile o immaginabile che il Parlamento europeo ratifichi l’accordo prima di Westminster: quindi, prima Londra, poi Bruxelles e Strasburgo”.
“Abbiamo grande rispetto per il Parlamento europeo – ha detto da parte sua il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier – ma è giusto che il Parlamento britannico si assuma la sua responsabilità e si impegni sulla base dell’accordo negoziato con Londra. Se il Regno Unito voterà un’uscita ordinata, che è molto meglio di una disordinata, allora questo accordo è l’unico possibile. Farage” ha aggiunto Barnier “ha detto che l’accordo spiana la strada a tre nuovi anni di negoziato, ma certo dovremo negoziare per uno, due, tre anni su alcuni settori per ricostruire ciò che è stato disfatto dalla volontà di chi ha appoggiato la Brexit”.
Farage sottolinea la propria posizione sovranista tradita: “Dopo tre anni di negoziati agonizzanti Barnier fa firmare un nuovo accordo a Johnson che garantisce altri tre lunghi anni di negoziati e riduce il Regno Unito a una colonia dell’Ue. Johnson lo sta facendo perché non vuole una proroga che lo danneggerebbe nei sondaggi e dunque vuole legarci a questo nuovo trattato senza che ce ne accorgiamo: ma è sempre la stessa cosa, la questione non riguarda il Paese ma i conservatori. Anche io, come Juncker, voglio pensare che questa sarà la mia ultima allocuzione qui, ma ho l’impressione che a novembre saremo ancora qui”.
Verso le 20:30 italiane è atteso un primo voto indicativo sul pacchetto di leggi attuative , il Withdrawal Agreement Bill. Un secondo ma decisivo voto sulle ci sarà il 31 ottobre, data prevista per l’esame di tutto il pacchetto, passaggio per passaggio.
Sara Alonzi