Ha optato per l’eutanasia la campionessa paralimpica Marieke Vervoort. La donna, campionessa mondiale e paralimpica, aveva già maturato da anni questa decisione.
Marieke Vervoort, campionessa mondiale e paralimpica belga, è morta lo scorso 22 ottobre per sua decisione. Ha optato per l’eutanasia all’età di appena 40 anni, a fronte dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Già dieci anni fa aveva scelto che questo sarebbe stato il suo destino, firmando i documenti: “Volevo essere pronta”, disse.
Ha scelto momento e luogo, a Diest, nelle Fiandre, dove viveva da sempre. I suoi genitori, tutte le persone care e il suo labrador Zenn, che le è sempre stata vicina, le raccoglieva i vestiti e l’avvertiva sulle imminenti crisi epilettiche, l’hanno assistita negli ultimi istanti della sua vita.
La scelta dell’eutanasia di Marieke Vervoort: fu campionessa paralimpica sui 100 metri a Londra 2012
Marieke era affetta da una malattia muscolare degenerativa con dolori costanti, paralisi alle gambe e convulsioni. La causa di questa malattia era data da una rara deformità tra la quinta e la sesta vertebra cervicale.
“Ho vissuto tutti i miei sogni. Non voglio più soffrire”, sono state queste le parole della donna poco prima della sua morte. La donna negli ultimi mesi aveva visto peggiorare le sue già critiche condizioni di salute e le terapie per lenire il dolore non erano più funzionanti.
La donna aveva conquistato l’oro sui 100 metri e un argento sui 200 alla Paralimpiade di Londra 2012; inoltre, è stata tre volte campionessa mondiale nelle gare veloci nel 2015, chiuse con un argento nei 400 e un bronzo sui 100 a Rio 2016.