Novecento bambini positivi al test dell’HIV, pediatra sotto accusa per riutilizzo delle siringhe

Una vicenda che ha dell’assurdo, sia per il numero delle persone coinvolte che per l’età, ma forse sopratutto perchè il virus contratto dai bambini è l’Hiv.

Nei primi mesi del 2019 centinaia di bambini vennero colpiti da febbre altissima e resistente alle cure, abbastanza per spingere gli ispettori governativi ad una indagine. Ad aprile il responso: la città è diventata l’epicentro di un’epidemia di Aids che ha colpito soprattutto bambini, nota che ha indirizzato le autorità sanitarie.

Ratodero, 900 bambini hanno contratto l’Hiv

Nella città, una delle più povere del Pakistan, al momentoi 1.100 persone sono positive al test (una ogni 200 abitanti) di cui quasi novecento hanno meno di 12 anni, ma solo una parte della popolazione si è sottoposta al test quindi il numero dei soggetti coinvolti potrebbe essere maggiore.  Grazie al dato riguardante l’età, l’indagine si è concentrata  su un pediatra con  in cura molti dei bambini coinvolti, tra cui la figlia del giornalista Gulbahar Shaikh che per primo ha svelato questa dolorosa vicenda in patria.

Il medico è stato arrestato e accusato dalla polizia di negligenza e omicidio colposo. L’ipotesi è quella che il pediatra abbia ri-utilizzato le stesse siringhe. Il pediatra in un’intervista al ‘New York Times‘, si è dichiarato innocente negando ogni accusa.  Gli operatori sanitari che hanno ispezionato le strutture mediche della città hanno registrato molti casi in cui siringhe e aghi sono stati riutilizzati, ma queste non sono le uniche possibilità di contagio:  anche i barbieri utilizzano lo stesso rasoio e i dentisti operano sul ciglio della strada con strumenti non sterilizzati. Dal 2010 al 2018, il numero delle persone positive all’Hiv in Pakistan è quasi raddoppiato salendo a circa 160mila, secondo le stime dell’Unaids, la task force delle Nazioni Unite specializzata sulla malattia.

Sara Alonzi