Omicidio Luca Sacchi, Anastasya Kylemnik potrebbe essere incriminata: c’è la dichiarazione di un testimone

Da aggressione a scopo di rapina ai danni di due fidanzati a presunta compravendita di droga sfociata nell’omicidio: la vicenda della morte di Luca Sacchi si complica e a finire nei guai potrebbe essere la fidanzata Anastasya Kylemnik

Dopo le prime dichiarazioni rilasciate da Anastasya Kylemnik, la fidanzata del 24enne Luca Sacchi ucciso a Roma mercoledì scorso, la ragazza sarà di nuovo sentita nelle prossime ore dal Pubblico Ministero Nadia Plastina. Le affermazioni della giovane non hanno convinto gli inquirenti, soprattutto alla luce di una registrazione delle telecamere di videosorveglianza che smentirebbe la versione dei fatti raccontata dalla giovane e il mistero che aleggia intorno al  denaro contante (sparito) che si sarebbe dovuto trovare nello zainetto, oggetto della tentata rapina. Come riportato da Next Quotidiano, La Kylemnik rischia l’incriminazione.

Omicidio Luca Sacchi, cosa non torna nel racconto della fidanzata

Si complica la dinamica dei fatti che ha portato all’omicidio del 24enne Luca Sacchi e gli inquirenti potrebbero indagare sulla fidanzata Anastasya Kylemnik, la quale ha fornito un racconto che non collima con le ricostruzioni degli eventi né con le parole di un testimone che ha raccontato quanto visto.

La ragazza ha dichiarato di essere stata aggredita, mentre era in compagnia del fidanzato Luca, da Paolo Pirino e Valerio Del Grosso. Il primo aggressore l’avrebbe colpita alla nuca con una mazza da baseball, mentre il secondo è colui che avrebbe sparato al 24enne che stava accorrendo in difesa della ragazza. Aggressione che non sarebbe avvenuta dopo un fallito acquisto di stupefacenti ma a scopo di rapina. Circostanza che pare non trovare riscontro, in quanto si parla anche di due intermediari (Valerio R, e Simone P., inviati da Del Grosso. Si fa riferimento anche a Giovanni P., che è amico di Anastasya e ha precedenti nell’ambito degli stupefacenti: anche lui era al John Cabot quella sera e avrebbe fatto da testa di ponte tra i due gruppo) incaricati di controllare che la coppia avesse il denaro necessario per pagare la merce.

Omicidio Luca Sacchi, un testimone ha smentito la versione dei fatti di Anastasya Kylemnik

A smentire ulteriormente le dichiarazioni di Anastasya Kylemnik sono arrivate- oltre al referto dell’ospedale che ha visitato la ragazza e non ha riscontrato feritele dichiarazioni di un testimone: un uomo che vive nella zona in cui è stato commesso l’omicidio, e che proprio in quegli istanti si è affacciato alla finestra perché attirato dal rumore dello sparo. Il testimone, citato da La Repubblica, ha raccontato di aver visto il ragazzo a terra dopo lo sparo e di aver visto una macchina grigia simile a una Golf passare da lì in quegli istanti. Il ragazzo era solo. La fidanzata è arrivata, ma soltanto dopo la conclusione della sparatoria:

L’ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c’è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c’è stato solo lo sparo. Quando è arrivata si è messa a urlare, lo abbracciava, gli teneva la testa, lo tamponava, urlava disperata: “Chiamate l’ambulanza!”. Intanto si era avvicinato un tipo e diceva: “Respira, respira ancora, sta respirando. È vivo”. Dieci minuti ancora ed è arrivata l’ambulanza”.

Maria Mento