Dopo le polemiche infuocate scoppiate sulla vittoria di Bobbio nel programma televisivo “Il Borgo dei Borghi” e le parole contro la Sicilia e i siciliani pronunciate da Philippe Daverio, sono arrivate le scuse del noto critico d’arte
Il programma televisivo di Rai3 “Il Borgo dei Borghi”, che da anni svolge un lavoro encomiabile facendo conoscere ai telespettatori le bellezze dei borghi più caratteristici (a volte sconosciuti) disseminati in tutte le 20 regioni italiane, quest’anno è stato funestato da una polemica che si è colorata di toni molto accesi e tristi. È il caso che è scoppiato all’indomani della sconfitta di Palazzolo Acreide (Sicilia), arrivata seconda alle spalle di Bobbio (Emilia-Romagna), e delle parole denigratorie pronunciate dal giurato e critico d’arte Pilippe Daverio– dalla cui presenza in giuria è partita la polemica- nei confronti della Sicilia. Vi raccontiamo brevemente le diverse tappe di questa vicenda e, in ultimo, della lettera di scuse per la Sicilia scritta e pubblicata dallo stesso Daverio.
Caso “Il Borgo dei Borghi”, il televoto e il voto della giuria tecnica: Palazzolo Acreide viene battuta da Bobbio. Ma c’è la polemica su Philippe Daverio
Tutto inizia con la proclamazione dell’esito finale della competizione “Il Borgo dei Borghi”. Il fortunato programma di Rai3, condotto da Camilla Raznovich, propone ormai da anni una sana competizione tra i borghi più belli d’Italia e spesso e volentieri ha visto trionfare le bellezze della Sicilia (Montalbano Elicona, Gangi, Sambuca di Sicilia sono i centri siciliani che sono stati eletti borghi dei borghi negli ultimi anni). Anche nell’edizione appena terminata la Sicilia ha portato in finale uno dei suoi borghi: Palazzolo Acreide, piccola cittadina sita nel cuore della provincia di Siracusa che vanta una tradizione monumentale ricca e capace di andare indietro nel tempo grazie anche alle testimonianze archeologiche di età greca che raccontano i fasti dell’antica Akrai.
Palazzolo Acreide, la preferita dal televoto con più del 40% delle preferenze dei telespettatori, viene battuta da Bobbio (borgo che si trova in Emilia-Romagna) grazie al voto espresso dalla giuria tecnica. Il borgo emiliano ottiene più del 60% delle preferenze della giuria, contro lo 0% ottenuto da Palazzolo Acreide: dato che ribalta completamente la situazione stabilita dal televoto e consegna la vittoria a Bobbio. Nulla di strano, se non fosse che dopo la vittoria di Bobbio emerge quello che da più parti viene definito come un vero e proprio conflitto di interessi. In giuria tecnica c’è Philippe Daverio, il noto critico d’arte francese che ha ottenuto proprio da Bobbio la cittadinanza onoraria.
Caso “Il Borgo dei Borghi”, le richieste di chiarimento inviate alla Rai
All’indomani della vittoria di Bobbio scoppia il caso: Daverio, cittadino onorario di Bobbio, ha un ruolo poco chiaro nell’elezione della città emiliana a Borgo de Borghi. Il primo, o quantomeno uno dei primi, a far notare la discrepanza e la poca trasparenza del suo operato è Michele Anzaldi, deputato palermitano di Italia Viva. “Devo far causa all’onorevole locale. È stato lasciato intendere che io abbia gito per interesse personale, una cosa gravissima. Una roba da denuncia”, dirà dopo lo stesso Daverio (parole riportate da La Sicilia). Ma la frittata è ormai fatta e la querelle arriva in Commissione vigilanza Rai, con i chiarimenti chiesti dal sindaco di Palazzolo Acreide. Anche perché il televoto da casa è a pagamento e un eventuale caso di mancata trasparenza indicherebbe più che una presa in giro nei confronti dei cittadini.
Caso “Il Borgo dei Borghi”, Philippe Daverio a Le Iene: “Non mi piace la Sicilia. Ho paura dei siciliani”
Le polemiche scoppiate sull’asse Bobbio-Daverio-Palazzolo Acreide hanno spinto Le Iene a intervistare il noto critico d’arte. Daverio è stato raggiunto da Ismaele La Vardera e queste sono le parole che il giurato ha pronunciato in merito alla Sicilia e ai siciliani che hanno suscitato indignazione. Parole ancor più sorprendenti e inaspettate, se si pensa che Daverio ha lavorato in Sicilia e più volte si è dichiarato innamorato di certe tradizioni culturali isolane.
La Vardera: “Professore, piacere di conoscerla. Ismaele la Vardera, Le Iene, Italia1”
Daverio: “Ah Bene!”
La Vardera: “Ma che è successo a Palazzolo? Sono incazzati tutti”
Daverio: “Il siciliano è convinto di essere al centro del mondo. È una patologia locale che nei secoli non si è mai riusciti a curare fino in fondo. “
La Vardera: “Il sindaco di Palazzolo mi ha detto: Dica al signor Daverio che l’anno prossimo gli diano la cittadinanza onoraria e magari vinciamo pure noi”.
Daverio: “No, non l’accetterei perché non amo la Sicilia”
La Vardera: “Professore!”
Daverio: “Eh ho il diritto di dirlo: non amo la Sicilia. Cosa vuole che le dica”
La Vardera: “Ma come? I cannoli? Le arancine? A pasta o furnu (la pasta al forno)? Ma professore!”
Daverio: “Non me ne frega niente, mi piace il foi gras, bevo champagne e mi piace Bobbio. È un mio diritto dirlo”
La Vardera: “Lei deve tornare tranquillo in Sicilia perché non le succede niente”
Daverio: “No, io non ci torno, sono spaventato!”
La Vardera: “Ma come? Ma professore!”
Daverio: “Mi hanno spaventato, io ho paura della Sicilia”
Caso “Il Borgo dei Borghi”, Il Presidente Nello Musumeci contro Philippe Daverio. Anche Camilla Raznovich interviene sulla polemica
L’inchiesta condotta da Le Iene, anziché smorzare la polemica, ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. Le parole pronunciate da Philippe Daverio sono state giudicate come razziste, lesive e piene di luoghi comuni nei confronti di una terra che, seppur con le sue evidentissime difficoltà, ha espresso nei secoli una cultura, un fascino e un potenziale di bellezza che al mondo non trova eguali. Sui social è scoppiato un putiferio e sono stati tantissimi i post scritti e condivisi da tutti gli italiani (non solo dai siciliani) in difesa dell’isola. Così, il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha preteso le scuse del critico d’arte:
“Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità. Mi auguro che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente. Se poi dovessero arrivare le scuse, sarò io stesso a invitare il razzista francese nella nostra Isola: senza cannoli a canne mozze, stia tranquillo, ma con una abbondante fetta di cassata, accompagnata da un bicchierino di passito. E non è una minaccia”.
Anche Camilla Raznovich, la conduttrice de “Il Borgo dei Borghi”, si è dichiarata dispiaciuta per le parole pronunciate da Daverio e ha preso le distanze da tali dichiarazioni:
“Sono molto dispiaciuta per le parole di Philippe Daverio che non condivido e che soprattutto non rappresentano in alcun modo lo spirito del programma, che invece vuole unire attraverso il racconto delle bellezze del nostro Paese. Per smorzare le polemiche ho invitato i sindaci di Palazzolo Acreide e di Bobbio al #Kilimangiaro domenica prossima per stringersi la mano.
#borgodeiborghi #peaceandlove”
Caso “Il Borgo dei Borghi”, la nota di Rai3 sulla votazione: tutto regolare
Rai3,per mezzo della diffusione di una nota, ha voluto prendere le distanze dai toni utilizzati da Daverio nel corso dell’intervista rilasciata a Le Iene. La Rete ha altresì spiegato che non ci sono dubbi sulla votazione che ha visto trionfare Bobbio e che tutto si è svolto regolarmente, secondo i giusti crismi:
“Rai3 prende le distanze dalle dichiarazioni di Philippe Daverio sulla Sicilia e sui siciliani rese a titolo esclusivamente personale. Battute e allusioni intollerabili, in contrasto con lo spirito stesso del programma al quale Daverio ha collaborato. Il Borgo dei borghi intende infatti dare visibilità ai piccoli centri di tutto il paese valorizzandone la storia, la cultura, l’arte e le tradizioni popolari. Gli elementi comuni di quel Museo diffuso che rappresenta uno dei tessuti connettivi più importanti del nostro paese. Anche per questo domenica prossima all’interno del Kilimangiaro ci saranno i sindaci di Bobbio e Palazzolo Acreide. A proposito delle polemiche sull’esito della gara – si legge nella nota di Rai3 – si ribadisce che nella serata finale le votazioni si sono svolte con assoluta regolarità e trasparenza sotto il controllo di un notaio nel rispetto del regolamento in vigore già dalla passata edizione e pubblicato sul sito della trasmissione. Nel corso di questa edizione il programma ha raccontato 60 borghi, 3 per ciascuna regione. Dal primo settembre al 17 ottobre si sono svolte le votazioni sul sito del programma che hanno decretato i 20 finalisti, uno per ciascuna regione, che hanno partecipato alla serata finale. I voti delle fasi a gironi e quelli della sessione unica finale sono stati resi pubblici sul sito della trasmissione e lo sono tutt’ora. Dai numeri pubblicati si evince che Bobbio, il borgo risultato vincitore, si era già qualificato alla fase finale risultando tra l’altro il più votato al televoto. Nessuno dei componenti della giuria poteva quindi sapere che Bobbio avrebbe concorso per il titolo nella fase finale delle votazioni. Si segnala inoltre che Bobbio – come dichiarato in diretta e come pubblicato sul sito – è stato votato da tutti e tre i giudici come prima scelta per la vittoria finale ma sarebbero stati sufficienti anche i voti di due giudici soltanto. In altre parole, anche senza contare il voto del presidente della giuria Philippe Daverio, la classifica sarebbe rimasta invariata”.
Caso “Il Borgo dei Borghi”, Philippe Daverio scrive una lunga lettera di scuse per la Sicilia
Le parole che Daverio ha pronunciato ai microfoni di La Vardera sono state stemperate tramite una lettera di scuse che il critico d’arte ha pubblicato circa 12 ore fa sulla sua pagina FB.
“Mi scuso con i siciliani, perché ho generalizzato dicendo a tanti ciò che era destinato a pochi facinorosi.
Sono talvolta ingenuo e come tale, dopo una lunga giornata di viaggio e di lavoro, dopo una sommatoria di insinuazioni d’interesse mio privato lanciatomi da politici siciliani per il mio voto libero nella trasmissione dei borghi e dopo aver ricevuto minacce d’ogni genere e anche di morte a me e alla mia famiglia, mi sono trovato pure inseguito da una iena della nota trasmissione, ex candidato sindaco di Palermo, che mi ha posto una serie di tranelli. Mi ha fatto ribollire il sangue e ho sbottato come lui sperava che facessi. Non tollero i ricatti, dal nord o dal sud. E ho reagito in un modo ironico che ha generato confusione e da parte di spiriti malversati reazioni spropositate. Al Presidente della Regione Sicilia che ha dato una intervista contro di me sul Giornale di Sicilia nella quale esige la mia espulsione dagli schermi della RAI ho scritto la seguente lettera aperta”.
Segue poi una lunga lettera indirizzata a Musumeci e riguardante anche le dichiarazioni rilasciate dal Presidente al Giornale di Sicilia.
È possibile leggere il testo integrale della lettera sulla pagina Facebook ufficiale di Philippe Daverio.
Maria Mento