
Nel giorno della sua laurea, uno studente universitario non ce l’ha più fatta a sopportare gli abusi a cui la fidanzata lo sottoponeva da mesi e si è ucciso
Alexander Urtula, studente universitario di 22 anni, si è suicidato lo scorso 20 maggio 2019 gettandosi dal Renaissance Parking Garage di Boston (Massachusetts). Dopo la sua morte sono emersi dei dettagli tristi e inquietanti che hanno svelato una relazione di coppia morbosa e malata. Il giovane, soltanto un’ora e mezzo più tardi, si sarebbe dovuto laureare al Boston College. Un giornata di festa, dunque, che non avrebbe mai fatto presagire potesse sfociare in una morte così drammatica, anche se il 22enne da tempo stava male. Le indagini portate avanti dagli inquirenti hanno scoperto che da mesi il ragazzo sopportava pesanti abusi e vessazioni da parte della sua fidanzata: alla fine, non ce l’ha più fatta a sopportare tutto quello e proprio nel giorno della sua laurea a deciso di farla finita. La sua fidanzata è ora sotto processo e Metro.co.uk ha dato un resoconto della situazione.
Ragazzo si uccide perché abusato dalla fidanzata, mesi di abusi e vessazioni da parte della fidanzata
Inyoung Yu (21 anni) è stata accusata di omicidio colposo per abuso fisico, verbale e psicologico commesso ai danni del suo fidanzato, Alexander Urtula, che lo scorso maggio si è gettato nel vuoto e si è ucciso per non essere più abusato dalla fidanzata. Da mesi la ragazza lo costringeva a intrattenere rapporti fisici non voluti e lo umiliava verbalmente e psicologicamente, tanto da condurlo al suicidio proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto laurearsi. La relazione, tumultuosa, tra i due era durata circa 18 mesi e gli inquirenti, controllando il cellulare di Alexander, hanno compreso la situazione dal testo di molti messaggi che i due si scambiavano. Pare che gli abusi fossero diventati più gravi e vessanti proprio nelle ore che hanno preceduto il suicidio del giovane.
Ragazzo si uccide perché abusato dalla fidanzata, il giovane era profondamente depresso
Le indagini sono riuscite a stabilire che la ragazza era presente sul luogo del suicidio nel momento in cui si sono svolti i tragici fatti. Altre testimonianze, di parenti del ragazzo e dei compagni di college, hanno confermato le vessazioni e il profondo stato di depressione in cui versava il 22enne. Dall’esame dei telefoni cellulari è emerso che la coppia si era scambiata più di 75mila messaggi di testo: 47mila erano stati inviati dalla ragazza. Il procuratore Rollings ha dichiarato che “Molti dei messaggi dimostrano chiaramente la dinamica di potere nella relazione, in cui la sig.ra ha avanzato richieste e minacce con la consapevolezza di avere il controllo completo e totale sul sig. Urtula, mentalmente ed emotivamente“. Per tenerlo in suo potere ed evitare che lui la lasciasse, la giovane lo minacciava di farsi del male e indugiava in comportamenti di autolesionismo.
Maria Mento