Uno dei primi atti del Presidente dell’Umbria Tesei sarà l’abolizione della legge contro l’omofobia approvata nel 2017 dalla precedente amministrazione.
Come già abbondantemente preventivato, la Lega ha dominato le elezioni per la presidenza della Regione Umbria e si appresta a governare una regione che fino a pochi giorni fa era stata feudo degli avversari politici. Già da tempo la prospettiva di un governo leghista faceva temere alle associazioni che si occupano di tutelare i diritti civili che ci sarebbe stata una stretta sulle concessioni e sulla tutela dei diritti della comunità LGBT. La neo governatrice Tesei, infatti, è la prima firmataria di un manifesto per l’abolizione della legge contro l’omofobia.
Tale manifesto, ideato da associazioni pro life e pro famiglia, sottoscritto dai tre principali leader del centro destra (Berlusconi, Salvini e Meloni), sottolinea l’esigenza di tutelare i diritti di tutte le persone, e non solamente quelle che hanno un orientamento sessuale differente da quello della maggioranza. Il timore delle associazioni LGBT, dunque, era che il governo leghista puntasse ad abolire la tutela specifica contro atti di omofobia e transfobia, acquisita solamente a partire dal 2017.
Umbria: Tesei abolirà la legge contro l’omofobia
Il timore delle associazioni diverrà presto realtà, visto che uno dei primi punti del programma della neo governatrice è proprio l’abolizione della legge contro l’omofobia. Non è un caso che l’elezione della Tesei sia stata salutata con estremo calore dall’organizzatore del Family Day (uno degli ideatori del manifesto per l’abolizione della legge contro l’omofobia), Massimiliano Gandolfini, che all’indomani della vittoria elettorale ha dichiarato: “Ci complimentiamo con la nuova presidente dell’Umbria Donatella Tesei, che è la prima firmataria del Manifesto per la famiglia messo a punto dal Family Day e Associazione Famiglie Numerose. Chi accoglie i nostri valori vince!”.
Intervistato da ‘TPI‘, il presidente dell’associazione Omphalos, Stefano Bucaioni, ha spiegato come l’Umbria sia stata nel recente passato un’isola felice per i diritti della comunità LGBT e come già l’amministrazione di destra a Perugia avesse in qualche modo segnato un passo indietro in tal senso. Il timore è che un messaggio contrario alla comunità LGBT possa portare ad episodi di omofobia e violenza: “Non posso negare – in riferimento alla situazione di Perugia – che c’è stato anche un aumento di episodi di omofobia, fortunatamente mai sfociati nella violenza fisica. È chiaro che il clima politico influisce: se senti dire dal politico di riferimento in città che gay o lesbiche non sono una famiglia, se senti cavalcare la paura della diversità, la cosa può condizionarti”.
Davide Colono