Il quotidiano britannico “The Guardian” ha riportato la notizia secondo cui la 32enne di Seattle Amanda Knox – condannata insieme all’ex fidanzato Raffaele Sollecito a quattro anni di reclusione per l’omicidio, nel 2007, della 21enne Meredith Kercher, studentessa inglese con la quale condivideva un appartamento a Perugia -, curerà una rubrica sul settimanale Westside Seattle, di proprietà della famiglia del marito, lo scrittore Christopher Robinson.
Una rubrica dedicata ai sentimenti ma non solo
“Ask Amanda Knox” (“Chiedi ad Amanda Knox”), è il titolo della sezione nella quale la giovane donna risponderà alle domande dei lettori approfondendo temi come l’amore, la sofferenza, la religione, il significato della vita.
Prima di questa esperienza Amanda aveva già lavorato come giornalista free-lance e pubblicato un libro di memorie, diventato poi un Best Seller, in cui aveva raccontato del suo “periodo italiano”, della sua famiglia e della sua fede, ed aveva intrapreso, inoltre, una collaborazione con la National Innocence Project, una organizzazione legale no-profit impegnata a fare luce sugli errori giudiziari.
Un film che ha suscitato anche molte proteste
Nel 2016 le era stato dedicata la pellicola, “Amanda Knox”, un docu-film presentato al Toronto International Film Festival il 10 Settembre 2016 e andato in onda su Netflix il 30 settembre dello stesso anno.
Ricordiamo che lo scorso Giugno, otto anni dopo l’assoluzione, la Knox è tornata nel nostro Paese per partecipare al Festival della giustizia criminale promosso dall’Università di Modena in cui si è affrontato, in particolar modo, il tema del processo mediatico.