‘Call of Duty: Modern Warfare’, recensione dell’ultima saga sparatutto per Ps4

Call of Duty

Analisi del nuovo sparatutto firmato da Infinity Ward

Sono passati pochi giorni dall’uscita sul mercato della saga di guerra più famosa della storia dei videogiochi: quest’anno la società americana Infinity Ward (pubblicato da Activision) infatti ha lanciato ‘Call of Duty: Modern Warfare’, disponibile per Playstation 4, Xbox One e pc.

E’ dal lontano 2002 che ‘Call of Duty’ ha intrattenuto milioni di videogiocatori di tutto il mondo, facendo uscire praticamente un capitolo all’anno (tra titoli di enorme successo e altri non così apprezzabili).

Recensione di ‘Call of Duty: Modern Warfare’

Quest’ultimo prodotto di Infinity Ward ci proietta direttamente in Urzikstan, Stato mediorientale dove imperversano diverse fazioni di una guerra civile che ha distrutto il Paese.

Qui infatti le forze russe (capitanate dal generale Barkov) si scontrano con un importante gruppo terroristico, mentre il nostro personaggio supporta un gruppo di ribelli moderati che vuole veramente riportare l’ordine in Urzikstan. Dopo che i terroristi fanno esplodere un ordigno nel cuore di Londra, si aggiungono personaggi giocabili dalla campagna per ristabilire la pace.

Sono diverse le proposte giocabili in ‘Call of Duty: Modern Warfare’, ma la ‘Campagna’ è senz’altro la chicca di questo titolo.

Per quanto si tratti di una simulazione di guerra virtuale, il risultato finale è straordinario visto che la crudità e gli orrori del conflitto nel gioco purtroppo sono fin troppo reali.

Le missioni di cui siamo protagonisti sono di importanza strategica mondiale, visto che il nostro personaggio deve supportare forze speciali in conflitti in tutto il globo.

Il reparto armi è talmente ampio che è difficile da elencare, ma la scelta degli accessori deve essere ben studiata perché può penalizzarci o avvantaggiarci in diverse situazioni.

La campagna in single player non è particolarmente lunga, ci ha tenuti impegnati all’incirca 8 ore.

Un prodotto molto ben definito, al quale è difficile trovare grosse imperfezioni: 9 meritato.

Simone Ciloni