Viene condannato per stupro, esce dal carcere e perseguita la sua vittima: arrestato

Un uomo di 36 anni che 19 anni fa ha stuprato una ragazzina di 12 anni è uscito dal carcere e ha iniziato a perseguitare la sua vittima per vendicarsi del suo arresto: i Carabinieri lo hanno ricondotto in carcere

Era stato condannato per violenza sessuale ma, dopo aver scontato la sua pena in carcere, era tornato libero e aveva iniziato a perseguitare la sua vittima allo scopo di vendicarsi per il suo arresto. È successo a una donna di 31 anni che quando di anni ne aveva 18 era riuscita a denunciare uno stupro consumatosi ben 5/6 anni prima. All’epoca dei fatti, la ragazzina aveva 12 anni e il suo aguzzino- che era il suo vicino di casa– ne aveva 18. L’uomo, oggi 36enne, è stato nuovamente arrestato dopo questa ulteriore persecuzione.

Viene condannato per stupro e torna a perseguitare la sua vittima, i fatti accaduti nel 2001

Anno 2001. Una ragazzina di soli 12 anni viene violentata dal suo vicino di casa, un ragazzo di origini napoletane appena 18enne. La giovane riesce a mantenere questo terribile segreto fino a quando non raggiunge la maggiore età, salvo poi confessare tutto e far arrestare il suo aguzzino che sconta più di tre anni in carcere con l’accusa di violenza sessuale. Quell’uomo, che oggi ha 36 anni, una volta tornato a piede libero ha ritrovato la sua vittima (che oggi è una donna di 31 anni) e ha iniziato di nuovo a perseguitarla, stavolta per farle scontare il fatto di averlo denunciato e fatto arrestare.

Viene condannato per stupro e torna a perseguitare la sua vittima, la denuncia per atti persecutori e il nuovo arresto

Tutto è ricominciato nell’aprile 2018, e cioè quando il 36enne è uscito dal carcere per aver finito di scontare la sua pena. L’uomo si è messo sulle tracce della sua vittima e nel gennaio del 2019 l’ha rintracciata sui social. Il passo successivo è stato quello di trovarla fisicamente scoprendo l’indirizzo del suo posto di lavoro. Compiuto anche questo passo, sono iniziati gli appostamenti e le minacce di morte che hanno spaventato gli stessi datori di lavoro della 31enne: per proteggerla, si è deciso di mandarla a lavorare in un’altra sede.

Le Forze dell’Ordine hanno quindi condotto una nuova indagine, conclusasi a settembre, innescata da una denuncia per atti persecutori. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, quattro giorni fa l’uomo- non appena saputo che sarebbe dovuto comparire dal giudice per aver seguito e minacciato la donna- ha telefonato ai Carabinieri e ha detto loro quanto segue: “Vi faccio trovare il corpo della ragazza fatto a pezzi davanti alla porta della caserma”. Il 36enne si trovava nell’abitazione della madre e qui i militari lo hanno arrestato, nella giornata di ieri.

Maria Mento