Nelle Banlieu torna a divampare “L’Odio”: polizia e pompieri attaccati con le molotov

BanlieuUn’azione di guerriglia contro Polizia e Pompieri ha avuto luogo ieri nella banlieu Chanteloup-les-Vignes in cui è stato girato ‘L’Odio’ di Kassowitz.

Frutto del sogno utopistico dell’architetto Emile Aiilaud, la banlieu di Chanteloup-les-Vignes era presto diventata un inferno urbanistico in cui le classi più povere e disagiate avevano dato vita a rivolte popolari. Non è un caso che per il film cult ‘L’Odio’, Kassowitz avesse deciso di girare proprio all’interno di quel quartiere in cui si veniva considerati cittadini di seconda classe, e dal quale, nonostante le buone intenzioni, non vi era modo di emergere.

Per oltre 20 anni, l’amministrazione comunale di questa cittadina popolare ha cercato di riqualificare i quartieri. Sono state costruite scuole e centri di formazione, sono stati rimodernati i palazzi e aperte attività commerciali. Ma nonostante questo tentativo la situazione non è migliorata più di tanto: la disoccupazione rimane al 20%, i salari sono un terzo rispetto a quelli di Parigi e la criminalità rimane ancora ingombrante.

Imboscata contro la polizia nella banlieu ai margini di Parigi

Manifesto del disagio popolare è stata l’azione di guerriglia che è andata in scena ieri. Alcuni soggetti hanno dato fuoco al centro di studi, attirando la polizia nella zona e tendendogli un’imboscata. Quando gli agenti sono giunti, 30 persone a volto coperto hanno iniziato a lanciare contro di loro molotov e sassi. Poco dopo è stata presa di mira la caserma dei Pompieri, dove sono andati in scena altri scontri. Infine è stato dato fuoco alla scuola di Circo inaugurata lo scorso anno.

Per il sindaco di Chanteloup si tratta di una banda organizzata di criminali che vuole contrastare il miglioramento della zona per favorire il traffico di stupefacenti: “È ormai più di un mese che ci sono attacchi. Non cederemo significherebbe azzerare vent’anni di vita nuova per gli abitanti”. Più variegata la reazione degli abitanti, tra chi contesta l’azione di guerriglia e parla di mancanza di rispetto e chi fa notare che bisognerebbe capire come si è giunti a simili manifestazioni di rabbia.