
Cilka Klein è stata deportata a 16 anni nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau ed è stata ripetutamente stuprata un soldato tedesco che ne ha fatto la sua schiava. La terribile storia della sua deportazione è diventata un libro
Schiava del sesso a 16 anni. Non per i militanti dell’Isis, oggi, ma per gli esponenti del partito nazista, quasi 80 anni fa. Ad Auschwitz. La tragica storia di Cilka Klein, una delle vittime innocenti dell’Olocausto, e di come la sua straordinaria bellezza divenne in qualche modo sia la sua condanna sia la sua salvezza, diventa il fulcro di un libro di recente pubblicazione.
La storia della sopravvissuta Cilka Klein in un libro: ecco la ragazzina che a soli 16 ani divenne schiava del sesso ad Auschwitz
Cilka aveva solo 16 anni quando venne deportata nel campo di sterminio di Birkenau-Auschwitz e da quel momento la sua giovane vita non sarebbe mai più stata la stessa. Una ragazzina che, come tante altre, non aveva ancora conosciuto tutte le gioie che può regalare la vita nel pieno della giovinezza e che non aveva avuto modo di conoscere le palpitazioni del primo amore. Tutti sentimenti ed emozioni che non le è stato concesso di vivere e che i nazisti le hanno strappato con la forza, brutale, dei loro crimini.
A differenza di altre persone, Cilka Klein si è salvata e ha potuto raccontare l’orrore che aveva vissuto sulla sua pelle, ma chissà quante di quelle volte avrebbe preferito morire pur di non essere ancora toccata dalle mani del suo stupratore. Perché Cilka era bella, così bella da riuscire a far perdere la testa al comandante del campo: senza pensarci due volte, il soldato decise di trasformarla nella sua personale schiava del sesso. Certo, in cambio di numerosi “privilegi”, come vestiti più caldi e razioni di cibo in più rispetto agli altri prigionieri. Ma per essere trattata da quasi essere umano, per un diritto che le sarebbe spettato di nascita come a qualunque altra persona, Cilka ha dovuto pagare un prezzo altissimo. E altro di male avrebbe ancora dovuto subire prima di poter tornare a essere di nuovo una persona libera.
La storia della sopravvissuta Cilka Klein in un libro, pubblicato il romanzo “Cilka’s Journey”
Finita la guerra, la giovane- che fu liberata nel gennaio del 1945- fu infatti accusata dai Russi di essere una collaboratrice del regime e venne imprigionata e condannata a scontare dieci anni di prigionia in un campo di Vorkuta, in Siberia. Altre vessazioni, altre violenze sessuali fino all’anno della sua liberazione (1958). Cilka Klein, ormai libera, fece ritorno in Cecoslovacchia e incontrò l’amore nella persona di Ivan Kovac, anche lui ex prigioniero di un gulag russo. La straordinaria e terribile vita della ragazzina deportata ad Auschwitz si è conclusa nel 2004, quando Cilka è morta portando con sé i suoi dolorosi ricordi.
In vita la donna ha parlato di rado di quanto accadutole, ma ora la sua storia ha dato voce al romanzo “Cilka’s Journey” (Il viaggio di Cilka), scritto da Heather Morris e già disponibile per l’acquisto. Il libro è il sequel del fortunatissimo fenomeno letterario noto col il titolo di “The tattooist of Auschwitz”: questo primo libro racconta la storia di Lale Sokolov, ebrea slovacca che ad Auschwitz si era innamorata di una donna di nome Gita.
L’autrice ha conosciuto di persona Lale e dopo aver conosciuto la sua storia ha deciso di raccontarle entrambe, compresa quella di Cilka: “Durante una delle nostre conversazioni Lale ha menzionato Cilka e mi ha detto: ‘Ti ho parlato di Cilka? Era la persona più coraggiosa che conoscevo”. La sua storia era così straordinaria che sapevo di doverla raccontare, quindi ne ho iniziato ad accennare nel primo libro.”
Maria Mento