Quello che a tutti gli effetti ha la parvenza del colpo di stato (ma che da quasi nessun media viene dipinto come tale. Solo su Wikipedia è possible leggerne in questi termini) giunge a compimento.
Il presidente della Bolivia dal 2006 Evo Morales – rieletto il 21 ottobre – è stato costretto alle dimissioni, per evitare che la situazione già tesa nel paese sudamericano degeneri ulteriormente.
“Mi dimetto affinché i miei compagno non siano intimiditi e minacciati (…) Ho l’obbligo di cercare la pace e fa molto male che si lotti fra boliviani, per questo motivo mando la mia lettera di dimissioni all’Assemblea Plurinazionale della Bolivia”, ha sottolineato l’ormai ex presidente in un messaggio televisivo
Morales ha quindi proseguito, annunciando di dimettersi “in modo che i nostri fratelli più umili smettano di essere presi a calci (…) famiglie povere e umiliate, non vogliamo che ci siano scontri. Abbiamo deciso di rinunciare al nostro trionfo affinché ci siano nuove elezioni. Tutto per la Bolivia, tutto per la Patria”.
Lo stesso concetto è stato quindi ribadito attraverso alcuni messaggi su Twitter
Renuncio para que Mesa y Camacho no sigan persiguiendo, secuestrando y maltratando a mis ministros, dirigentes sindicales y a sus familiares y para que no sigan perjudicando a comerciantes, gremiales, profesionales independientes y transportistas que tienen el derecho a trabajar.
— Evo Morales Ayma (@evoespueblo) 10 novembre 2019
Quiero que sepa el pueblo boliviano, no tengo por qué escapar, que prueben si estoy robando algo. Si dicen que no hemos trabajado, vean las miles de obras construidas gracias al crecimiento económico. Los humildes, los pobres que amamos la Patria vamos a continuar con esta lucha.
— Evo Morales Ayma (@evoespueblo) 10 novembre 2019
Molto significativo soprattutto il secondo messaggio, in cui Morales ha sottolienato come non abbia nulla da nascondere e che sia provato che si sia arricchito da presidente del Paese. Paese che effettivamente ha vissuto e sta vivendo una importante crescita (in un contesto non facile come quello del Sud America – si veda quanto sta accadendo in Cile).
Intanto, stanno facendo il giro del web le immagini della casa di Evo Morales saccheggiata e devastata.
Di seguito, vi proponiamo il video della casa dell’ex presidente vandalizzata. Non certo un esempio di sfarzo
Da segnalare inoltre come Evo Morales abbia denunciato ore dopo come sia stato diramato un mandato di cattura nei suoi confronti (rimangono poco chiari i capi d’accusa)
Denuncio ante el mundo y pueblo boliviano que un oficial de la policía anunció públicamente que tiene instrucción de ejecutar una orden de aprehensión ilegal en contra de mi persona; asimismo, grupos violentos asaltaron mi domicilio. Los golpistas destruyen el Estado de Derecho.
— Evo Morales Ayma (@evoespueblo) 11 novembre 2019
Il mandato di cattura è stato confermato dalle parole di Luis Fernando Camacho, personaggio quantomeno controverso (si legga questo articolo in castigliano che ben spiega il suo background) in prima linea in questo colpo di stato
Confirmado!! orden de aprehensión para Evo Morales!!
La policia y los militares están buscándolo en el Chapare, lugar que se escondió.
Los Militares le quitaron el avión presidencial y está escondido en el chapare, van por el!
¡JUSTICIA!#NadieSeRinde #Bolivia— Luis Fernando Camacho (@LuisFerCamachoV) 11 novembre 2019