Giovanni Floris contro Matteo Salvini sul caso Segre, il giornalista: “Sa distinguere l’Olocausto dalle minacce a un politico?”

Il giornalista Giovanni Floris ha attaccato Matteo Salvini, ospite in studio nel corso dell’ultima puntata di “Dimartedì”, talk show politico di La7. Il motivo del contendere è stata ancora la vicenda Liliana Segre

Ospite in studio nella puntata del programma televisivo di La7 “Di Martedì”, puntata andata in onda due giorni fa, Matteo Salvini si è confrontato con gli ospiti presenti e con il conduttore Giovanni Floris. Il leader del Carroccio ha parlato di vari argomenti e soprattutto dell’argomento più caldo del momento: il ritorno dell’antisemitismo, sotto forma di odio social e non solo, e di tutto quello che sta accadendo intorno alla figura di Liliana Segre. L’ex Ministro dell’interno, pur difendendo la Segre, ha spiegato che lui riceve minacce ma che nessuno ne parla, incontrando per questo il contrasto di Floris che gli ha posto una semplice domanda: Salvini si rende conto del fatto che Olocausto e minacce ai politici sono due cose assolutamente non paragonabili?

Giovanni Floris contro Matteo Salvini sul caso Segre, Matteo Salvini parla di Liliana Segre su La7

Odio social, frasi razziste e antisemite, haters alla continua ribalta e nelle ultime settimane una Liliana Segre individuata come bersaglio. E ancora il mistero sul numero dei presunti messaggi di odio che la senatrice riceve ogni giorno (sono 200 o no?), la scorta che le è stata assegnata, la destra che si astiene dal votare la Commissione anti-razzismo voluta dalla stessa Segre e sempre la destra che alla manifestazione di ottobre– che si è tenuta a Roma contro il governo Conte- scende in piazza accanto a CasaPound. Sono stante le sfumature di un allarme che viene lanciato da più parti e di cui si è parlato tanto e insistentemente soprattutto negli ultimi mesi: il nostro Paese corre il rischio di tornare a un clima razzista e antisemita che già ottanta anni fa ha determinato orrore, morte e distruzione. Matteo Salvini, ospite nello studio di “DiMartedì”, il programma La7 condotto da Giovanni Floris, ha parlato ancora una volta della vicenda Segre, ma facendo un paragone poco calzante che coinvolge in prima persona se stesso.

Giovanni Floris contro Matteo Salvini sul caso Segre, il leader del Carroccio: “Per me minacce, ma nessuno ne parla”

Massimo rispetto per Liliana Segre e per chi porta sulla sua pelle i segni dell’orrore del nazismo o del comunismo. Molto semplicemente invito tutti a essere assolutamente tranquilli e l‘ennesimo proiettile che è arrivato indirizzato a Matteo Salvini non ha ricevuto mezza parola di condanna da parte di nessuno, né in politica né sui giornali. E io non vorrei che qualcuno ritenesse che la minaccia a Salvini o alla Lega vale di meno… Eh no, eh no“, ha detto Matteo Salvini parlando delle minacce che il leader del Carroccio asserisce di ricevere.

Allora il giornalista ha cercato di interrompere Salvini prima che finisse di esprimere il suo pensiero, per ribattere e cercare di far risaltare la diversità delle due cose: gli orrori dell’Olocausto non possono certo paragonati alle minacce che riceve una qualsiasi figura politica. E infatti Floris ha chiesto al suo interlocutore:  “Però lei comprende che il valore simbolico delle minacce a una vittima dell’Olocausto è immensamente  maggiore delle minacce a un politico o a un giornalista? “.

Ma se uno minacciasse lei domani? Sarebbe meno grave?”, ha chiesto allora Salvini.

Io non sono un simbolo, però una sopravvissuta ad Auschwitz lo è, soprattutto se poi alla manifestazione della destra partecipano i neofascisti”, ha ribattuto Floris.

Maria Mento