Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mensa dei Poveri” è spuntato il nome di Lara Comi, esponente di Forza Italia ed ex eurodeputata, che sarebbe coinvolta in tre vicende giudiziarie. Per gli lei sono arrivati gli arresti domiciliari
Lara Comi (Forza Italia) si trova agli arresti domiciliari. Ad arrestare l’ex eurodeputato è stato il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, in coordinamento con i colleghi di Busto Arsizio. Sono stati comminati altri due arresti eccellenti: si tratta di Paolo Orrigoni (arresti domiciliari), l’Amministratore Delegato dei supermercati Tigros, e Giuseppe Zingale (trasferito in carcere), Direttore Generale di Afol Metropolitana. Nell’ambito della stessa inchiesta, nel maggio scorso, erano state emanate 43 misure cautelari.
Lara Comi arrestata nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, ci sono anche altri due arresti eccellenti
Corruzione, finanziamento illecito e truffa: sono queste le accuse che, a vario titolo, vengono mosse a Lara Comi (Forza Italia ed ex eurodeputato), Paolo Orrigoni (AD Tigrs) e Giuseppe Zingale (Dg Afol Metropolitana). I tre nuovi arresti (di cui uno solo si è concretizzato con il carcere) sono stati comminati nell’ambito della famosa inchiesta “Mensa dei poveri”, che aveva già fermato lo scorso 7 maggio 2019 l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, il consigliere lombardo di FI Fabio Altitonante e Pietro Tatarella (Candidato alle elezioni europee). Il filone dell’inchiesta si è allargato anche grazie alle rivelazioni fatte da Caianello agli inquirenti, le quali hanno confermato l’impianto accusatorio.
Lara Comi arrestata nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, le accuse che vengono mosse all’esponente di FI
Di cosa è accusata Lara Comi? Come spiega Il Giornale, pare che nel mirino degli investigatori siano finiti due contratti di consulenza che la sua società, la Premium Consulting Srl di Savona, avrebbe ricevuto da Afol “dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale“. Un finanziamento di 31mila euro, poi, la Comi lo avrebbe ricevuto da Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia. C’è una terza accusa ed quella di truffa aggravata al Parlamento Europeo: Andrea Aliverti, giornalista e addetto stampa, avrebbe rivelato agli inquirenti di aver ricevuto un aumento dello stipendio a 3mila euro, ma solo sulla carta perché avrebbe dovuto restituire 2mila a FI per il pagamento delle spese della sede (Lara Comi avrebbe dovuto pagarla ma non lo faceva).
Seguiranno ulteriori aggiornamenti su questa vicenda.
Maria Mento