Epilessia trattata con la cannabis, i miglioramenti del bimbo sono impressionanti

Epilessia trattata con la cannabisUna mamma disperata ha deciso di trattare l’epilessia del figlio con un medicinale a base di cannabis, da quel momento la qualità della sua vita è migliorata notevolmente.

Di recente l’NHS, il sistema sanitario britannico, ha approvato due medicinali a base di CBD e THC (derivati dalla cannabis) per la cura di alcuni sintomi di epilessia e di sclerosi. Si tratta di un primo passo verso l’apertura verso questa tipologia di prodotti che fino a poco tempo fa erano completamente ostracizzati. Ciò nonostante la lista è stata ritenuta troppo restrittiva da alcune associazioni a favore della totale legalizzazione dei medicinali a base di cannabis. End our Pain, associazione che da anni conduce questa lotta, ha rilasciato un comunicato in cui si legge: “Questa guida restrittiva condanna molti pazienti a pagare a vita le medicine privatamente, non utilizzarle o pensare di prenderle per vie non legali”.

All’appello dell’associazione per una piena accettazione delle medicine a base di cannabis ( dunque la possibilità che possano essere prescritte dai medici) si è unita anche Geraldine Woodman, mamma di 43 anni, che ha sperimentato gli effetti positivi che questi trattamenti hanno avuto sul figlio Eddie. Il piccolo è affetto sin da neonato da una grave forma di epilessia che gli causa una forte febbre. Finora nessun medicinale tradizionale gli aveva permesso di migliorare, ma la sua vita pare radicalmente migliorata da quando viene trattato con medicinali a base di CBD con una piccola percentuale di THC.

Il piccolo Eddie torna a sorridere grazie alla cannabis

Nato prematuro di 11 settimane, Eddie ha avuto un versamento di sangue al cervello ma inizialmente sembrava che questo non avesse causato danni. Dopo i primi mesi a casa ha avuto qualche sintomo di malessere ma è stato diagnosticato un semplice reflusso gastrico che è stato trattato con del Gaviscon. I problemi sono cominciati quando aveva 9 mesi: un giorno gli è venuta una forte febbre ed è stato ricoverato. Quella volta i medici hanno diagnosticato una grave forma di epilessia a causa della quale ha subito un grave danno cerebrale.

Da quel giorno il bambino è stato incapace di camminare, parlare e mangiare senza assistenza. Il problema maggiore, però, erano le febbri continue che gli causavano un forte stato di malessere. Le cure prescritte non erano efficaci al 100%, alcune di esse lo sedavano e lo facevano dormire, ma ogni qualvolta si svegliava la febbre tornava. A sei anni le dosi sono state aumentate e così sono aumentati anche gli effetti collaterali, uno dei quali è stata la perdita della vista periferica.

Nel 2018 Geraldine ha deciso di cambiare terapia e provare un trattamento a base di cannabis contro il parere dei medici. In pochi mesi Eddie ha cominciato a recuperare la vista e a percepire le persone attorno a lui, ma soprattutto la febbre si è abbassata in maniera costante. Oggi il piccolo è tornato a parlare, ridere e divertirsi e Geraldine non è intenzionata ad interrompere le cure. Anzi lancia un appello affinché vengano introdotte definitivamente nel sistema sanitario: “Perché segregare le persone su una pianta che funziona su un differenti tipi di epilessia? Potrebbe funzionare solo per due tipologie di epilessia, solo a certe condizioni, solo su certi gruppi o ad una certa età o per tutti. E’ sbagliato quello che ha fatto il governo”.

In conclusione, parlando della situazione del figlio, aggiunge: “Non è una cura, ma gli sta dando un’alternativa così che possa avere una qualità di vita invece che essere soggetto ad un’altalena farmaceutica che non gli permette di vivere. Se funziona per qualcuno, allora perché non lasciare la possibilità di scegliere?”.