Pensione a 67 anni: l’aspettativa di vita rimane congelata per il prossimo biennio

PensioneBuone notizie sul requisito anagrafico per andare in pensione, ma non buone per l’aspettativa di vita, che non aumenta per il prossimo biennio.

Il ministero dell’Economia ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che il requisito anagrafico per andare in pensione a partire dall’1° gennaio del 2021 rimarranno i 67 anni. Da un lato la notizia potrebbe essere presa positivamente per quei lavoratori che si accingono ad andare in pensione proprio a partire dall’anno in questione, ma valutando la notizia da una prospettiva più ampia emerge un dato negativo. Con la tanto discussa legge Fornero infatti la soglia di anzianità per accedere alla pensione è legata alla valutazione dell’aspettativa di vita media degli italiani, il che significa che per il prossimo biennio non vi è un miglioramento che giustifichi un innalzamento del limite.

L’aspettativa di vita non cresce, soglia di anzianità invariata per andare in pensione

Sulla Gazzetta Ufficiale si legge: “Dal 1° gennaio 2021 i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati”. Viene spiegato anche che l’aspettativa di vita dai 65 anni in poi cresce dello 0,21 decimi l’anno che in dodicesimi di anno diventa 0,025 e che approssimato per difetto equivale a 0. La soglia rimarrà uguale anche nel 2022, visto che i cambiamenti vengono calcolati per il biennio, e il prossimo incremento della soglia di anzianità potrebbe presentarsi a partire dal 2023. In ogni caso tale incremento non può superare i 3 mesi a biennio, dunque si passerebbe dai 67 anni ai 67 anni e 3 mesi.