Un lungo post su Facebook del presidente della commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, deputato del Movimento 5 Stelle, accende il dibattito tra i grillini.
Il deputato spinge sostanzialmente per continuare con l’alleanza con il Partito Democratico in vista delle prossime elezioni regionali nonostante la batosta umbra (anche perché in Emilia-Romagna i sondaggi al momento parlano di un sostanziale equilibrio, oltre che di un Movimento 5 Stelle marginale ma importante come ago della bilancia).
Con la chiusura del suo post, poi (“Bisogna avere una visione politica e Beppe Grillo ha chiaramente detto di stare dalla parte dell’entusiasmo e di chi non si rinchiude nei propri egoismi e individualismi, perché se troppi politici soffiano su questi sentimenti, non potrà che vincere il più egoista e individualista che oggi c’è sulla scena politica”) Gallo sembra lanciare un j’accuse diretto all’ex alleato Matteo Salvini.
Gallo apre ad una alleanza al PD per le regionali ma il Movimento è diviso
Ma, tra i commenti, come in realtà dentro lo stesso Movimento, i pareri sono molto contrastanti:
e se da un lato c’è chi si mostra fermamente contrario (“Non sono d’accordo per niente. Da soli bisogna correre e al massimo usare IL CONTRATTO come forma di intermediazione con altre forze politiche”)
c’è chi apre ad una alleanza bis su base locale (“Sono pienamente d’accordo e sicuramente in molti capiranno. Siamo in un momento delicato, mettere da parte i consensi per il bene dei cittadini. Ne va di mezzo il futuro dell’Italia tutta”).
E chi ancora propone di passare la proposta al vaglio di Rosseau:
“A me dispiace se i meetup in Emilia Romagna non sono riusciti ad individuare dei candidati per le prossime regionali. Era un processo che avrebbero dovuto iniziare già subito dopo le precedenti elezioni regionali. Comunque basterebbe anche 1 o 2 cittadini per controllare. Condivido il pensiero di Toninelli. Il Movimento ha la PROPRIA IDENTITÀ e dispiace vedere che qualcuno voglia farla perdere con una alleanza PRE ELETTORALE con un partito che non condivide punti fondamentali come quello del doppio mandato, della riduzione degli stipendi, di candidare incensurati. Alcuni di voi sembra che si stiano convincendo della necessità di arrendersi alla fusione con il PD. Probabilmente dipende dalla scadenza del secondo mandato e dalla prospettiva di ricandidarsi in un partito che non ha il vincolo del doppio mandato. Su questo punto penso che voi eletti non siate obiettivi e non dovreste fare questo tipo di proposte. Queste dovrebbero venire dai meetup del territorio. In Emilia Romagna hanno proposto una alleanza con il PD? Se si, allora la proposta dovrebbero votarla su Rousseau solo gli iscritti di quella regione, altrimenti non vedo cosa ne parliamo a fare. Sono arrivate proposte di alleanze anche con liste civiche locali? Se si, anche queste devono essere votate dagli iscritti di quella regione. Mi sembra un processo semplice e lineare, per cui non capisco la necessità di tentare di influenzare questa scelta dall’alto (le proposte devono venire dalla Base, non dagli eletti)”.
Resta da capire adesso come si muoverà il Movimento, in quello che potrebbe essere uno snodo fondamentale nella storia del partito.