In risposta alle polemiche sollevate da Salvini che ha accusato il governo di aver accettato una modifica del meccanismo del salva stati peggiorativa per l’Italia, Palazzo Chigi ha chiarito che nessun accordo è stato ancora siglato e che le discussioni sono in corso.
Dopo le accuse di Salvini, anche dall’interno del Movimento nascono proteste: “Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all’oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa”, hanno spiegato in una nota i deputati M5S della commissione Finanze. “Oggi è chiaro, invece, che la riforma del Mes sta andando proprio nella direzione che il Parlamento voleva scongiurare. Chiediamo al Capo Politico di far convocare un vertice di maggioranza, perché sul Mes noi non siamo d’accordo”.
Dal governo arriva la precisazione per cui “nessuna firma né di giorno né di notte” è stata posta, sottolineando che quando il leader leghista era vicepremier il negoziato “è stato discusso in varie riunioni di maggioranza. Il fatto che ne scopra solo adesso l’esistenza è molto grave” perché “denota una imperdonabile trascuratezza per gli affari pubblici”.
Maccanismo Europeo di stabilità, audizione di Gualtieri già in calendario
Intanto dal Ministero dell’Economia fanno sapere come il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri avesse chiesto al Parlamento di essere ascoltato sul dossier e il suo intervento già calendarizzato per fine mese. “Il ministro Gualtieri – spiegano dal Mef – ha inviato lo scorso 7 novembre al Presidente della Commissione Finanze Alberto Bagnai la richiesta di essere ascoltato in merito alla riforma del Mes, della quale è stata programmata la firma in dicembre sulla base dell’intesa raggiunta dal Consiglio europeo nello scorso mese di giugno. L’audizione è stata calendarizzata per il prossimo 27 novembre”.
Il meccanismo europeo di stabilità, il cosiddetto fondo salva-Stati, è uno dei pilastri dell’Unione europea per garantire la stabilità finanziaria della zona Euro, creato per far fronte agli choc innescati dalla crisi del debito sovrano.
Gianpaolo Galli, economista ed ex parlamentare Pd ammette che la riforma presenta in effetti delle problematiche per l’Italia, ma che negoziatori del governo sono riusciti ad evitare proposte peggiori, come la ristrutturazione automatica e preventiva del debito dei paesi che si rivolgessero al Mes per assistenza, ottenendo invece di avere un analisi di sostenibilità del debito. E accusa: “Se i nostri negoziatori non sono riusciti a ottenere di più, la responsabilità è tutta di Salvini e della premiata ditta Borghi&Bagnai.”