E’ una corsa contro il tempo quella dei genitori di un bimbo che entro poche ore potrebbe morire. I medici sono intenzionati a staccare i supporti che lo tengono in vita
A un bimbo di soli 6 anni potrebbero essere presto staccati i supporti vitali ma si tratta di una decisione non condivisa dai genitori che si oppongono fermamente. La vicenda arriva dal Belgio dove il piccolo Maciej, ricoverato al Sint-Jan di Bruges potrebbe presto morire su decisione dei medici, intenzionati a staccare il respiratore poichè, secondo il loro parere, non vi sarebbe più niente da fare poichè il bimbo non è più in grado di respirare autonomamente ed i suoi organi avrebbero smesso di funzionare. Ma, come raccontato da Steadfst Onlus, che ha reso pubblico l’episodio, il padre e la madre di Maciej, che ha un grave danno cerebrale, si sono opposti lanciando un appello affinchè il respiratore non venga staccato. Un caso che ricorda per certi versi quello del piccolo Alfie Evans o di Charlie Gard: tutto ha inizio nel 2013 quando al bimbo viene la febbre alta. La situazione precipita e il piccolo viene ricoverato, fino alla decisione dei medici di interrompere il supporto vitale. Incredibilmente però la situazione migliora in quanto gli organi riprendono a funzionare consentendo a Maciej di respirare da solo e i genitori lo riportano a casa.
La denuncia: “Grave violazione dei diritti umani”
I medici diagnosticano al bimbo la cardiomiopatia, una forma di insufficienza cardiaca molto grave. A inizio novembre la situazione peggiora di nuovo e quando i genitori arrivano al pronto soccorso il medico, il medesimo che sei anni prima aveva detto loro che la situazione era irreversibile, lo ripete loro nuovamente. La coppia ha dichiarato che inizialmente il dottore si è rifiutato di portare il bimbo in terapia intensiva, cambiando idea solo a fronte di una richiesta di mettere la sua decisione per iscritto. I genitori hanno inoltre denunciato l’assenza di un documento che comprovi il danno cerebrale. I medici hanno nel frattempo annunciato, dopo un test di apnea e precedenti tentativi di rianimazione, che il 21 novembre le macchine salvavita verranno staccate, contro il volere dei genitori secondo i quali il piccolo avrebbe respirato autonomamente e addirittura guardato la televisione per alcuni brevi periodi di tempo. Da Steadfast Onlus si grida alla violazione dei diritti umani, ricordando che l’ospedale “in spregio a qualsiasi diritto” e “nonostante il parere negativo” dei genitori, vuole “sospendere la ventilazione del bambino”.