Il Cile è dilaniato dalle proteste esplose contro il governo e il Presidente del Paese. In queste ore sta facendo scalpore la morte di Daniela Carrasco, un’artista di strada 36enne nota con il soprannome di El Mimo: la donna stata trovata impiccata ma si tratterebbe di omicidio
Il 14 ottobre del 2019 il Cile è piombato in una sorta di guerra civile che imperversa ormai da quattro settimane e che è esplosa a causa dell’alto costo del servizio pubblico e della grave situazione di indigenza in cui sono costretti a vivere milioni di cittadini. A oggi, come riferisce TPI, si contano- negli scontri di piazza che hanno visto i manifestanti opporsi alle Forze dell’Ordine- più di 2000 feriti e anche 22 morti. Tra le 22 persone che hanno perso la vita c’è El Mimo, al secolo Daniela Carrasco. La donna cilena, 36 anni, nota per essere stata un’artista di strada e per essersi attivata per queste proteste di piazza, è stata trovata cadavere nei pressi di un albero alla quale sarebbe stata impiccata: inizialmente si era pensato a un suicidio, ma le indagini hanno fatto emergere dei forti sospetti sulle circostanze del suo decesso. Si indaga per omicidio.
Morte Daniela Carrasco in Cile, sevizie e molestie come monito per le donne?
La morte di Daniela Carrasco, l’artista di strada cilena di 36 anni che è stata trovata priva di vita, si tinge di tinte più che inquietanti. El Mimo, così era conosciuta Daniela nella zona in cui esercitava la sua arte, è stata ritrovata impiccata a un albero ma l’ipotesi che si sia trattato di suicidio è stata presto messa in dubbio dagli inquirenti. Nella giornata di ieri- a un mese esatto dal ritrovamento del corpo, avvenuto lo scorso 20 ottobre- i genitori hanno ricevuto la perizia effettuata sul corpo della figlia ed è emerso che Daniela potrebbe essere stata uccisa: l’avrebbero torturata e violentata. Perché? Le Forze dell’ordine stanno valutando la possibilità che si sia trattato di un omicidio simbolico, che cioè dovrebbe servire da monito alle donne cilene. Non solo un efferato e crudele omicidio, dunque, ma si tratterebbe di un gesto criminale deliberato messo in atto allo scopo di nuocere a una fetta della popolazione cilena, e infatti ci sarebbero anche altre donne a rischio torture in questi giorni perché osano scendere in piazza per protestare.
Muore Daniela Carrasco in Cile, le accuse delle attrici cilene e di “Ni una menos”
Il 20 ottobre del 2019, nel comune di Pedro Aguirre Cerda, e più precisamente nei pressi dell’arco “Andrè Jarlan”, qualcuno si accorge che un corpo privo di vita penzola dai rami di un albero. La Polizia cilena, chiamata a indagare sul caso, scopre che la vittima è Daniela Carrasco: El Mimo, per chi conosceva l’artista di strada. La morte della donna sarebbe avvenuta per soffocamento, come accertato dalla perizia effettuata dai medici, motivo per cui inizialmente si era pensato a uno scenario compatibile con quello di un suicidio per impiccagione. Dalle fonti ufficiali, che includono le dichiarazioni rilasciate dal Procuratore, non trapelano dettagli su eventuali violenze sessuali o torture.
Da dove arrivano, allora, le ipotesi di omicidio e di morte avvenuta in seguito a torture e violenze sessuali? Il coordinatore di “Ni Una menos”, l’associazione che in Italia chiamiamo “Non una di meno” e che si occupa dei contrastare i delitti contro le donne, sostiene che Daniela Carrasco sia soltanto una delle tante vittime donne che in questi giorni sono scomparse in Cile. Secondo le sue dichiarazioni, Daniela “è stata violentata, torturata, nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita”. Altre denunce sembrerebbero dare forza a questa ipotesi e parliamo delle accuse che sono state lanciate dalle attrici cilene, le quali sostengono che Daniela sarebbe stata rapita il 19 ottobre 2019 dalle forze militari (e sarebbe stata, quindi, uccisa praticamente subito, visto che il suo corpo è stato ritrovato circa 24 ore dopo).
Maria Mento