I serpenti possedevano le zampe prima di evolversi? Dai nuovi fossili arrivano ulteriori conferme

I serpenti possedevano le zampe

Per circa 70 milioni di anni, prima che l’evoluzione della specie regalasse loro l’aspetto che noi conosciamo oggi, pare che i serpenti abbiamo posseduto delle zampe anteriori e posteriori. Lo confermerebbero dei fossili che sono stati studiati

Uno studio condotto su dei resti fossili e realizzato in Sudamerica avrebbe confermato quello che da tempo gli studiosi pensavano in merito a una specifica specie appartenente alla classe animale dei rettili: quella dei serpenti. Pare che i serpenti, prima di adattarsi traumaticamente a un nuovo stile di vita ed evolversi nell’aspetto fisico che anche oggi mantengono, possedessero gli arti. Dopo 70 milioni di anni– non essendo, evidentemente, più funzionali al loro stile di vita- gli arti sono venuti meno, lasciando il posto a degli animali totalmente striscianti. Un report della CNN ci racconta le varie tappe che hanno portato a questa scoperta.

I serpenti possedevano le zampe: le ultime scoperte presentate sulla rivista “Science Advances”

I serpenti hanno fatto la loro prima comparsa sul pianeta terra nel Giurassico medio superiore: all’incirca tra i 163 e i 174 milioni di anni fa. Gli studiosi hanno sempre sostenuto che prima di assumere la loro forma fisica definitiva, quella di esseri dal corpo cilindrico allungato e strisciante che ancora oggi conosciamo e vediamo anche noi, abbiano vissuto un periodo transitorio durato circa 70 milioni di anni. In questo per noi lunghissimo lasso di tempo i serpenti avrebbero posseduto le zampe, salvo poi evolversi e perderle a causa di un evento traumatico. Ma le recenti scoperte fanno pensare che le zampe servissero davvero al tipo di vista che conduceva il serpente milioni di anni fa e che quindi gli arti non siano stati solamente un mero fenomeno transitorio.

I fossili che possedevamo e che documentavano questo periodo storico ancora così avvolto nel mistero non consentivano però di ottenere delle certezze. Le cose sono cambiate con dei recenti ritrovamenti di ossa ben conservate che permettono di gettare più luce ad esempio sulla Najash rionegrina, un tipo di serpente basale ormai estinto che doveva appunto essere fornito di arti posteriori ben sviluppati e ben evidenti. Le ossa del Najash dimostrano che quel serpente possedeva l’osso sacro e il cinto pelvico che oggi i serpenti non hanno più. I risultati di questo studio condotto sui nuovi ritrovamenti , che sono stati effettuati in Patagonia (Argentina), sono stati pubblicati mercoledì sulla rivista Science Advances.

I serpenti possedevano le zampe: gli antenati dei serpenti di oggi erano animali scavatori

I serpenti vissuti circa 90 milioni di anni fa, come la Najash rionegrina, dovevano essere dei rettili simili a una via di mezzo tra l’attuale serpente e le lucertole. Nell’area paleontologica nota come “La Buitrera”, che si trova nella Patagonia settentrionale, i ricercatori hanno rinvenuto otto teschi ottimamente conservati (di cui uno quasi intatto) e altri fossili straordinari. Gli studiosi hanno esaminato il cranio e  diverse ossa della colonna vertebrale di questo animale, scoprendo che la robustezza delle ossa delle zampe lo rendeva un animale scavatore. Ancora, vista l’accertata assenza di zampe anteriori, è molto probabile che gli arti anteriori siano scomparsi molto prima rispetto a quelli posteriori.

Le nostre scoperte supportano l’idea che gli antenati dei serpenti moderni fossero massicci e con la bocca grande (…)”, ha detto Fernando Garberoglio della Fundación Azara presso l’Universidad Maimónides ( Buenos Aires, Argentina). “Lo studio rivela anche che i primi serpenti hanno mantenuto i loro arti posteriori per un lungo periodo di tempo, prima dell’origine dei serpenti moderni che sono per la maggior parte completamente privi di arti“.

Maria Mento