Il 54% delle donne a cui, nel 2018, è stato diagnosticato l’HIV hanno ricevuto la loro diagnosi troppo tardi: l’allarme è stato lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
Allarme HIV in Europa. È boom di contagi, soprattutto tra le donne europee, e cosa ancora peggiore sono le diagnosi che arrivano troppo tardi perché le cure siano efficaci in senso anti-contagio: per il 54% delle donne contagiate, nel 2018, è stato così. Lo ha denunciato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Emergenza HIV in Europa, perché il vecchio continente è indietro nel combattere la trasmissione dell’infezione
Sono 141mila le nuove diagnosi da contagio dell’HIV che sono state fatte in Europa nel 2018. Un terzo di queste persone contagiate sono donne. Più della metà di queste donne (i dati parlano del 54%) hanno ricevuto una diagnosi corretta tardivamente, e le statistiche dicono che le donne che viaggiano sui 40 anni di età abbiano più probabilità di ricevere una diagnosi tardiva rispetto alle donne più giovani. Si parla di un rischio di 3-4 volte superiore. Due terzi di queste donne hanno un’età compresa tra i 39 e i 40 anni. Circa il 92% delle donne contagiate in Europa ha dichiarato di aver avuto rapporti eterosessuali.
Questi dati spaventano e sono stati rilasciati dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Nel continente la diagnosi tardiva arriva perché c’è una copertura relativamente bassa sui test HIV e inoltre sulle malattie sessualmente trasmissibili non c’è una corretta comunicazione con il pubblico.
Emergenza HIV in Europa, le dichiarazioni dell’OMS e del Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare
È arrivato il momento che le donne siano bene informate dei rischi che corrono e in grado di proteggersi dall’infezione: lo ha affermato Piroska Östlin, direttore regionale dell’OMS per l’Europa ad interim.
Il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha dichiarato che “Troppe persone che vivono con l’HIV non sono ancora a conoscenza del loro status. Prima le donne e gli uomini conosceranno il loro stato, prima potranno possono essere sottoposti al trattamento antiretrovirale e interrompere la trasmissione sessuale dell’HIV. Questo fa la differenza nella vita delle persone che vivono con l’HIV e di coloro che le circondano. È tanto più importante, quindi, che i servizi sanitari pubblici supportino un facile accesso ai test e un rapido collegamento con le cure, in particolare per quelli a rischio di HIV, al fine di portare le persone più velocemente a uno stadio in cui non siano più contagiose. Dobbiamo tutti intensificare i nostri sforzi per arrestare e invertire l’epidemia di HIV al fine di raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030“.
Maria Mento