Martina Rossi morì per fuggire ad uno stupro: una delle accuse agli aguzzini è prescritta

La giovane studentessa genovese era morta nel 2011 in Spagna precipitando dal balcone di una camera di albergo a Palma di Maiorca.

Oggi all’apertura del processo di secondo grado relativo alla morte di Martina Rossi, la giovane morta in Spagna il 3 agosto 2011, il presidente della sezione della corte d’appello di Firenze Angela Annese ha dichiarato estinta per prescrizione ‘l’accusa di morte come conseguenza di un altro delitto’.

L’accusa prescritta è l’aggravante dell’imputazione principale, la tentata violenza sessuale di gruppo, di cui ci siamo occupati nel 2016 quando il programma ‘Chi l’ha visto’ portò all’attenzione alcune intercettazioni ambientali che indicavano come colpevoli della morte i due amici della vittima. La ragazza infatti sarebbe morta precipitata nel tentativo di sottrarsi al tentato stupro da parte degli ‘amici’.

Considerata la prescrizione ormai sopraggiunta, viene anche a decadere l’urgenza del procedimento: così è stato deciso il rinvio del processo al 25 settembre 2020, con seconda udienza al 5 ottobre.

Ragazza di 20 anni morta fuggendo dai suoi aggressori: prescritto il reato

I due imputati, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, erano stati condannati a sei anni in primo grado nella sentenza del 14 dicembre. Con la prescrizione di uno dei due reati la pena rischia di venire dimezzata. La difesa sostiene la tesi del suicidio e preme perché il reato principale venga derubricato ad omissione di soccorso: in questo caso la prescrizione potrebbe estendersi a entrambi i reati e vanificare l’intero processo.

Il padre della vittima, Bruno Rossi, ha commentato amaramente: “Una decisione pesantissima da digerire, non si può prescrivere un omicidio dopo tutto quello che è successo in questi anni”.

Sara Alonzi