La speaker della Camera, la dem Nancy Pelosi, ha dato il via alla redazione degli articoli di impeachment riguardanti il presidente Donald Trump.
Il presidente americano sarà messo in stato di accusa: lo ha comunicato lo speaker della Camera, che ha affermato come sia in gioco la democrazia. Secondo la Pelosi “non c’è altra scelta che agire” in quanto i fatti sono “incontestabili” in quanto Trump “ha abusato del suo potere per beneficio personale a spese della sicurezza nazionale”. Inoltre ha aggiunto che il presidente “cerca di corrompere una volta ancora le elezioni a suo vantaggio“. A darne immediata notizia è l’Ansa.
Il rapporto sull’impeachment è stato approvato nei giorni scorsi dalla commissione Intelligence della Camera, con il voto favorevole dei democratici, rappresentanti attualmente la maggioranza, per cui è stato inefficace il voto contrario dei repubblicani.
Impeachment contro Trump, si tratta della quarta accusa in 243 anni di storia americana
Il documento di 300 pagine sarà usato come base dalla commissione giustizia della Camera per redigere gli articoli della messa in stato d’accusa.
Il rapporto afferma che Donald Trump merita la procedura di impeachment, la quarta nei 243 anni di storia americana. La (scontata) conclusione della commissione intelligence della Camera ha raggiunto Trump nel pieno del vertice Nato a Londra, dove il presidente è impegnato in duelli verbali con Emmanuel Macron.
“E’ una bufala, penso che ciò che i Democratici hanno messo in scena sia molto antipatriottico”, denuncia Donald Trump, che ha definito “pazzo e malato” il presidente della commissione intelligence Adam Schiff.
Il rapporto è il frutto di oltre due mesi di indagini e interrogatori sull’Ucrainagate, cioè le pressioni del presidente su Kiev perchè indagasse sul suo rivale nella corsa alla Casa Bianca Joe Biden e suo figlio Hunter, che sedeva nel board della società energetica ucraina Burisma a 50 mila dollari al mese quando il padre gestiva la politica Usa in quel Paese. Pressioni alimentate con il blocco degli aiuti militari americani.
Mercoledì ci sarà la prima udienza con l’audizione di una serie di costituzionalisti che aiuteranno i deputati a capire le basi storiche e giuridiche, a cui seguirà una lista di testimoni.
Secondo il Washington Post, alcuni membri della stessa commissione e altri deputati più liberal stanno discutendo la possibilità di includere nei capi d’accusa anche l’ostruzione della giustizia ed altri “gravi reati” che ritengono siano chiaramente enunciati nel rapporto del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate. Possibile anche sia aggiunta l’accusa di aver ricevuto illeciti vantaggi personali in contrasto con la carica pubblica. I democratici non sono però compatti nell’intenzione di ampliare l’accusa, preferendo mantenere il focus sull’Ucrainagate.
La Judiciary committee ha invitato a partecipare anche Trump, ma l’avvocato della Casa Bianca Pat Cipollone ha comunicato che il tycoon non ci sarà alla prima udienza, riservandosi la facoltà per le successive, anche se appare improbabile: una presenza del presidente rischierebbe di legittimare un procedimento considerato sino ad oggi da lui e dai repubblicani “ingiusto”. Previsione che sembrerebbe confermata dall’annuncio di Trump al vertice Nato: “i dirigenti della mia amministrazione testimonieranno al Senato, dove il processo sarà giusto”.
Al senato, dove la maggioranza è detenuta dai repubblicani, Trump è sicuro di venire scagionato così come nel rapporto presentato dagli esponenti del partito alla camera.