Incidente Ponte Milvio, Emma Genovese difende il fratello: “E’ stata colpa loro”

Gaia e Camilla incidente a Roma Ponte MilvioDopo i risultati dei test antidroga e alcol, il web si è scagliato contro Pietro Genovese, ma la sorella Emma lo ha difeso duramente su Instagram.

Da ieri si parla dell’incidente stradale che ha causato la morte di Camilla Romagnoli e Gaia Von Friemann. Le due sedicenni sono state investite mentre stavano facendo ritorno a casa da una serata con gli amici. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, fornita da un testimone oculare, le due ragazze hanno deciso di attraversare la strada ad alta percorrenza nonostante il semaforo fosse rosso. Un primo veicolo ha frenato e le ha fatte passare, ma un altro non ha fatto in tempo a farlo e le ha investite uccidendole sul colpo.

Si tratta di una tragedia che colpisce sia le famiglie delle due giovani (primariamente visto che hanno perso delle figlie) che quella dell’automobilista, anch’esso un ragazzo, che non si è accorto che le due adolescenti fossero in strada. L’automobilista, secondo le testimonianze, ha anche provato a inchiodare, ma non ha fatto in tempo. Successivamente è sceso per prestare un primo soccorso e chiamare un’ambulanza.

Emma Genovese difende il fratello: “E’ stata colpa delle ragazze”

Già da quando è emerso che l’automobilista era Pietro Genovese, ventenne figlio del regista Paolo, alcuni utenti su internet hanno cominciato la classica sassaiola social. Il clima di condanna si è acuito quando sono emerse le notizie sui risultati del test antidroga del ragazzo. Stanca di leggere commenti di odio e condanna nei confronti del fratello, Emma Genovese ha voluto rispondere con un duro sfogo su Instagram in cui si legge: “Vorrei dire una cosa: tutta la gente che sta dando la colpa a lui dovrebbe vergognarsi. Sono davvero distrutta per quelle due povere ragazze che hanno perso la vita ma non accusate se non sapete come sono andate le cose. La colpa è stata loro che per non fare 5 metri a piedi sono passate in mezzo alla strada con le macchine che sfrecciavano”.