Entrato in coma a causa di una caduta in allenamento, un runner 36enne si è risvegliato un mese dopo e accanto a lui c’era la moglie
E’ rimasto in coma per un mese intero e poi, miracolosamente, si è risvegliato mentre sua moglie, che non lo ha mai lasciato solo un attimo, era al suo fianco. “Ciao amore“, sono queste le parole sussurrate da Andrea Grilli, runner finito in coma dopo essere scivolato, durante un allenamento sul Resegone. A dare la notizia della caduta e delle gravi conseguenze riportate da Andrea nell’incidente avvenuto a fine novembre è stato l’ASD Falchi di Lecco con un post su Facebook nel quale il gruppo con la passione per la montagna e per la corsa ha spiegato che il 36enne era uscito da casa solo intorno alle 6 e aveva seguito il sentiero numero 1 per raggiungere la vetta, sul versante bergamasco, intorno alle 8 per poi iniziare a scendere. E’ stato un altro escursionista, scivolato nella medesima zona, a trovare Andrea gravemente ferito e a lanciare l’allarme. “Viene trovato – si legge nel post – in ipotermia, è privo di coscienza, ha numerose contusioni e fratture, i polmoni collassati, ma è vivo”.
Il racconto del dramma e di un mese di calvario
Trasportato d’urgenza in ospedale in elisoccorso, è stato portato nel reparto di terapia intensiva del nosocomio di Bergamo. Il 36enne entra in coma, e pur con parametri vitali stabili e respirando autonomamente, non si sveglia. Ma nel corso dei giorni i medici notano piccoli ma costanti progressi, dalle reazioni alle voci esterne agli occhi che saltuariamente si aprono fino al ritmo del respiro variabile. Poi, poco prima del Natale, il miracolo:
“È pomeriggio, è l’orario delle visite per Andrea, la sua amata moglie Ramona gli parla come sempre e Andrea ha la reazione decisiva che tutti aspettavamo. Apre gli occhi, con una nuova luce che finalmente li inonda. Apre la bocca e pronuncia le parole più belle: ‘Ciao Amore!'”. Il post si conclude proprio con un messaggio di ringraziamento rivolto ad Andrea, “per averci fatto sentire tutti come fratelli, uniti nella speranza, fiduciosi nella preghiera, ognuno a suo modo”.