Grande scoperta archeologica: riportato a galla un tempio Maya scomparso per 1400 anni

Durante un lavoro di manutenzione della città di Kuluba, un gruppo di archeologi ha casualmente scoperto una palazzo Maya scomparso da 1400 anni.

Una squadra di archeologia dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico ha casualmente fatto una scoperta che potrebbe rimanere nella storia. Il team stava lavorando sulla manutenzione delle rovine della città di Kuluba, antico centro commerciale dell’Impero Maya. Mentre pulivano la zona, però, si sono accorti che la giungla aveva sotterrato un altro palazzo. Scavando hanno trovato un antico tempio che si pensa possa essere stato costruito nel 600 dC. La struttura, dunque, avrebbe all’incirca 1.400 anni, ma sarebbe rimasto sepolto nelle fitte maglie della foresta che si trova nei pressi di Cancun, nel sud del Messico.

Il palazzo è alto circa 6 metri, largo 15 e lungo 55. La scoperta ha dato entusiasmo sia all’equipe che alla comunità archeologia che adesso ha ricevuto altri fondi per continuare gli scavi. Gli archeologi sono infatti convinti che nella zona si possano trovare altri resti della grande civiltà Maya. Se la loro idea si dovesse rivelare corretta, ci potremmo trovare di fronte ad una scoperta archeologica che permetterebbe di costruire ancora meglio le abitudini dei cittadini fino all’arrivo dei Conquistadores.

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Scoperto antico palazzo Maya: una possibilità per conoscere ulteriori informazioni sull’antica civiltà

Che nei pressi di Cancun e di Kuluba si possano trovare altre rovine Maya è più che una semplice idea. Proprio in quella zona l’antica civiltà si è sviluppata ed ha costruito un predominio su tutta la zona centro americana. Sappiamo che i Maya hanno regnato per quasi 4.000 anni e che le prime tracce della loro civiltà risalgono al 2000 aC. Trovare ulteriori palazzi e rovine potrebbe permettere agli studiosi di conoscere ulteriori aspetti sulla vita e l’evoluzione di questa civiltà. La prossima fase di scavi avrà dunque una valenza importantissima per gli studiosi.

Il primo obbiettivo, però, è quello di preservare il palazzo appena scoperto. Ultimati i lavori di restauro, infatti, si è pensato di ripiantare alcuni arbusti che possano proteggerlo dagli effetti disastrosi degli eventi climatici e del sole. Il nuovo reperto sarà visitabile tra qualche mese, arricchendo la già ampia gamma di rovine che il Messico offre ai suoi visitatori.