Fioccano ancora condanne nell’ambito della vicenda giudiziaria scaturita dall’omicidio della giovane Sarah Scazzi: altri quattro anni per Michele Misseri e cinque per Ivano Russo
L’omicidio di Sarah Scazzi avevamo avuto modo di ricordarlo qualche giorno fa, con un articolo dedicato ai delitti più efferati commessi in Italia negli ultimi 20 anni. Ora, a quasi dieci anni dall’uccisione di questa ragazzina di Avetrana, il Tribunale di Taranto ha comminato delle altre condanne nei confronti di chi ebbe dei comportamenti tali da portare al depistaggio delle indagini.
Nella rete sono dunque finiti (di nuovo) lo zio della vittima, Michele Misseri, e Ivano Russo (il giovane uomo nei confronti del quale si era scatenata la gelosia di Sabrina Misseri).
Michele Misseri e Ivano Russo condannati per depistaggio, condannati in tutto 11 imputati
Il Tribunale di Taranto ha emesso condanne per 11 dei 12 imputati perseguiti nell’ambito del processo– bis sui falsi testimoni nel caso che riguarda l’omicidio di Sarah Scazzi, uccisa per strangolamento nell’agosto del 2010. La pubblica accusa, guidata dal Pubblico Ministero Mariano Buccolieri, ha visto accogliere da parte di Loredana Galasso (giudice monocratico) quasi tutte le richieste che erano state avanzate.
Come riporta Il Giornale, a ricevere le pene più dure sono state Michele Misseri, zio di Sarah ora condannato a 4 anni di carcere, e Ivano Russo. Quest’ultimo, coinvolto nella vicenda in quanto causa scatenante della gelosia provata da Sabrina nei confronti della cugina, è stato condannato a cinque anni di reclusione.
Michele Misseri e Ivano Russo condannati per depistaggio: ecco cosa si contesta ai condannati
Ma di cosa sono accusati, esattamente, gli imputati?
Il Russo, secondo i giudici, avrebbe mentito su quello che sarebbe accaduto il 26 agosto 2010. Quel giorno si persero le tracce di Sarah, poi creduta scomparsa per diverse settimane: in realtà, la 15enne era già stata uccisa e il suo corpo occultato in un pozzo che si trova nelle campagne di Avetrana. In particolare, Ivano Russo aveva dichiarato di essere a casa nelle ore in cui il delitto si era consumato, ma la circostanza era stata smentita dalla ex fidanzata del ragazzo. Proprio lei, Antonietta Genovino, è l’unica persona a essere stata assolta nell’ambito di questo processo –bis. Al giovane- come riporta TGCOM24– sono stati contestati i reati di falsa informazione e falsa testimonianza.
Michele Misseri, già condannato a 8 anni per soppressione di cadavere, rispondeva dell’accusa di autocalunnia.
Le altre nove persone condannate sono Elena Baldari e Claudio Russo (madre e fratello di Ivano) Alessio Pisello (amico di famiglia dei Russo), Dora e Giuseppe Serrano (sorella e fratello di Cosima Serrano e anche della madre di Sarah. Ricordiamo, infatti, che la ragazzina era nipote dei Misseri e cugina di Sabrina), Maurizio Misseri (nipote di Michele Misseri), Anna Lucia Pichierri (la moglie di Carmine Misseri), Anna Scredo (cognata di Giovanni Buccolieri, il fioraio) e Giuseppe Augusto Olivieri. Le accuse a loro carico sono di falsa testimonianza: avevano dichiarato che Ivano Russo, in quel 26 agosto, era rimasto a casa per tutto il giorno.
Maria Mento