Salvini citofona a casa di un tunisino in periferia per chiedere “Ma lei spaccia?” – VIDEO

Blitz elettorale di Salvini casa per casa a Pilastro, uno dei quartieri nella periferia di Bologna

Il “capitano” ieri ha fatto discutere per l’ennesima volta di sé. La nuova trovata elettorale di Salvini questa volta è stata particolarmente eclatante: guidato da una residente della zona ha deciso di citofonare in varie case dove, a detta della donna, si svolgerebbero attività di spaccio. 

Il blitz elettorale del leader della Lega è avvenuto al Pilastro, una delle zone della periferia bolognese particolarmente nota per vivere spesso situazioni di degrado. Circondato da Carabinieri e poliziotti, Salvini si sarebbe recato in particolare a casa di un tunisino ritenuto dalla donna – madre di un ragazzo morto per overdose – colpevole di compiere spaccio (senza ovviamente alcuna prova). La signora avrebbe continuato ad indicare le case dove sono presenti pusher. Da lì la tensione ha iniziato a salire: alcuni dei residenti, successivamente allontanati dalle forze dell’ordine, sono accorsi a protestare contro il leader leghista, iniziandogli a gridare “Cosa fai qui? Tornatene al Papeete”.

“A che titolo l’ho fatto? In qualità di cittadino”

Il gesto, che è stato fortemente criticato, sarebbe stato giustificato da Salvini come un gesto da cittadino. Ha dichiarato infatti ai giornalisti: “A che titolo l’ho fatto? In qualità di cittadino. Le forze dell’ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perche’ lì spacciano'”.

Salvini e il capo ultras spacciatore 

Era solo dicembre 2018 quando Salvini, allora Ministro dell’Interno, venne immortalato con Luca Lucci, ultras milanese che all’epoca fu arrestato per spaccio di droga. Lucci aveva patteggiato ad un anno e mezzo la pena per spaccio, ed era stato inoltre condannato per aver colpito un tifoso interista che a causa del colpo perse un occhio ed in seguito si suicidò. A giugno dello scorso anno la Polizia sequestrò a casa dell’ultras beni per un milione di euro, oltre alla gestione del bar e vari immobili.