Un insegnante britannico bloccato a Wuhan dice di prendere ogni giorno “così come viene”.
Tom Ellender, 37 anni, non è riuscito a registrarsi con il consolato britannico in tempo per assicurarsi un posto sull’aereo con a bordo altri 83 connazionali, direzione Regno Unito. “Tutto quello che posso fare è sperare che presto verrà predisposto un altro volo”, ha detto il 37enne al quotidiano “Metro”.
Dopo aver insegnato inglese come seconda lingua in tutta l’Asia, Tom si è trasferito a Wuhan lo scorso ottobre e avrebbe dovuto intraprendere un nuovo lavoro una volta guarito da una frattura al piede.
L’insegnante, originario di Londra, ha dichiarato: “Stavo per riprendermi fisicamente e finanziariamente quando è arrivato il coronavirus“.
La risposta delle autorità cinesi alla crescente emergenza sanitaria è arrivata un pò in ritardo. Negli ultimi giorni è stato imposto il blocco agli 11 milioni di residenti di Wuhan. La quarantena, in un momento in cui il numero di infezioni era ancora relativamente basso, ha fatto sospettare che il governo cinese stesse coprendo la vera portata della crisi.
“Il governo cinese non rivela i veri numeri del coronavirus”
“Certo che lo hanno coperto – afferma il docente – Non ho idea di quali siano le cifre reali, ma si è parlato di un potenziale focolaio già all’inizio di dicembre, credo”.
“Non c’è modo di sapere quali siano i numeri reali in Cina. Inoltre vengono citati solo casi confermati. Probabilmente ci sono anche molti altri casi non confermati”, ha poi aggiunto l’insegnante di inglese.
Oltre al divieto di uso delle automobili e dei trasporti pubblici per prevenire la diffusione del virus, il governo di Wuhan ha ordinato a tutti i residenti di indossare mascherine per coprire il viso in luoghi pubblici. “Ma non tutti stanno seguendo le regole. Ho visto persone che camminavano nel mio quartiere senza maschere”, ha detto il 37enne.