Cenni biografici su Piero Pelù, “Big” del “Festival di Sanremo 2020”.
Piero Pelù è ufficialmente uno dei “Big” dei “Festival di Sanremo 2020” che aprirà i battenti il 4 febbraio, condotto da Amadeus. Ecco, per voi, qualche cenno biografico sul cantante, ex frontman dei Litfiba.
Piero Pelù, vero nome Pietro Pelù, è nato a Firenze, il 10 febbraio 1962. Si avvicina alla musica rock a 8 anni, con l’acquisto della prima chitarra, una Eko Eldorado. Due anni dopo, a Parigi, rimane folgorato in un negozio di musica da “Paranoid” dei Black Sabbath e, in particolar modo, dalla chitarra di Tony Iommi. Il primo disco che comprò personalmente fu invece “Revolver” dei Beatles. Nel 1976, assiste al suo primo concerto di musica rock: quello dei New Trolls. Da giovane inizia ad appassionarsi alla musica e soprattutto al canto, mentre frequenta il liceo classico, divenendo il frontman di una band liceale, i Mugnions, dal nome del fiume Mugnone, che da Fiesole scende a Firenze e che passava adiacente al condominio dove abitava la famiglia Pelù. In quel periodo, iniziò a farsi chiamare con l’appellativo di “Pierotten”, in onore a Johnny Rotten e anche perché il termine rotten significa marcio, considerato un bell’aggettivo per chi frequentava il punk. Dopo il diploma di maturità classica nel 1980 presso il Liceo Classico Michelangelo di Firenze, parte per un viaggio a Londra ispirato dal punk inglese, deciso a trasferirsi per sempre nella capitale inglese, ma deluso dai punk da lui considerati imborghesiti, torna a Firenze.
Tramontato il progetto dei Mugnions, si unisce ad Antonio Aiazzi, Federico “Ghigo” Renzulli, Gianni Maroccolo e Francesco Calamai, fondando i Litfiba. L’esordio vero e proprio avviene il 6 dicembre 1980, alla Rokkoteca Brighton (che è in realtà un’appendice della casa del popolo di Settignano, vicino a Firenze). Diviene l’autore principale dei testi di tutte le canzoni della band e grazie alla sua grande teatralità nello stare sul palco, ne diventa il frontman carismatico. In poco tempo i Litfiba accumulano un grande numero di concerti in giro per l’Italia e nel giugno 1982 vincono il 2º Festival Rock Italiano tenutosi a Bologna, dove presentano il loro primo EP autoprodotto fresco di stampa: “Guerra”. Nonostante il riscontro positivo tra pubblico e critica il gruppo trova difficoltà a trovare una casa discografica che li metta sotto contratto. Vengono notati da un giovane produttore, Alberto Pirelli, che decide di scritturarli e fondare la I.R.A. Records, una nuova etichetta discografica indipendente con la quale i Litfiba pubblicheranno nel 1985 il loro primo album, “Desaparecido”. Ad esso faranno seguito “17 Re”, primo doppio album della storia della musica indipendente italiana e considerato uno dei capisaldi della new wave italiana e il più rockeggiante “Litfiba 3”. Di questa produzione musicale fanno parte anche i live “12-5-87 (aprite i vostri occhi)” e “Pirata”, quest’ultimo disco vede il loro passaggio alla CGD, sussidiaria della major Warner, e trainato dal singolo “Cangaçeiro”, diventa Disco d’oro e li consacra come gruppo rock di successo. In questa fase di cambiamenti i Litfiba vengono segnati dall’abbandono del bassista Gianni Maroccolo e dall’improvvisa scomparsa del batterista Ringo De Palma, che suonava con Pelù già ai tempi dei Mugnions e al quale era legato da una profonda amicizia. La band è costretta così a reinventarsi ma gli unici titolari del marchio rimarranno il cantante e il chitarrista Ghigo Renzulli.
Negli anni novanta, i Litfiba si propongono prima con un grintoso hard rock, successivamente con un pop-rock elettronico, riscuotendo successo. È il decennio della tetralogia degli elementi: quattro album ispirati, nei testi e nelle sonorità, ai quattro elementi naturali: in ordine cronologico, il fuoco (“El diablo”), la terra (“Terremoto”), l’aria (“Spirito”) e l’acqua (“Mondi sommersi”). Tuttavia le tensioni artistiche e personali fra il cantante e il chitarrista sulla gestione della band diventano sempre più marcate. Al termine dell’“Infinito Tour”, Piero decide di abbandonare i Litfiba.
Biografia e grandi successi di Piero Pelù
Il debutto da solista è nel 1999, quando è ancora impegnato nell’ultimo tour con i Litfiba, con il singolo “Il mio nome è mai più”, firmato con Ligabue e Jovanotti. È invece del 2000 la pubblicazione del libro autobiografico “Perfetto difettoso”, scritto in collaborazione con Massimo Cotto. Pochi mesi più tardi, pubblica il suo primo album “Né buoni né cattivi”, trainato dai singoli “Io ci sarò”, “Toro loco”, “Buongiorno mattina” e “Bomba boomerang”. Nel 2002, arriva nei negozi “U.D.S. – L’uomo della strada”, già disco di platino ancora prima di essere pubblicato, nel quale duetta con Anggun con il brano “Amore immaginato”. Successivamente, pubblica il “100% Live”, EP del 2003 con quattro tracce live tratte dal “Né buoni né cattivi tour” e “Soggetti smarriti” (2004) che chiude la “trilogia dei sopravvissuti” e viene accompagnato dall’uscita dei singoli “Prendimi così”, “Dea musica” e “Soggetti smarriti”.
Nell’ottobre del 2005, pubblica la raccolta “Presente”, con i suoi principali successi, più due pezzi inediti: “Nel mio mondo”, dedicato a Don Andrea Gallo e “Presente”. È del 2006 “In faccia”, che segna il passaggio alla Sony BMG. Con questo album, abbandona le sonorità pop che avevano caratterizzato i suoi primi album da solista, per riabbracciare uno stile e un sound più rock. Per l’occasione il musicista toscano modifica la struttura della sua band, in particolare da segnalare l’ingresso del chitarrista Saverio Lanza che ha dato una proficua mano soprattutto per gli arrangiamenti. Il singolo di debutto “Tribù” viene presentato al Concerto del Primo Maggio a Roma. A giugno 2007, pubblica un album dal vivo dal titolo “MTV Storytellers”, registrato al Conservatorio di Milano e composto da 18 tracce che alternano le performance live del rocker ad interviste. Durante l’estate 2007 è impegnato come direttore artistico nella coordinazione e nello sviluppo di Fi.Esta, rassegna musicale estiva del comune di Firenze. A fine anno lascia l’incarico per dedicarsi alla realizzazione del suo nuovo album. Nel 2008, esce, quindi, “Fenomeni”, che entra subito al terzo posto nella classifica degli album più venduti in Italia secondo FIMI.
L’11 dicembre 2009 viene ufficializzato, sul sito ufficiale della band, il ritorno di Pelù come cantante dei Litfiba. Nel 2010, la band si esibisce in una lunga tournée che godrà di un ampio consenso di pubblico. Il 1º giugno 2010 uscì “Stato libero di Litfiba”, un doppio album live, che fu certificato disco di platino, composto da 24 canzoni storiche e due inediti: “Sole nero” e “Barcollo”. “Grande nazione” debutta sul mercato il 17 gennaio 2012, e verrà certificato disco d’oro vendendo oltre 30.000 copie.
Dal 7 marzo al 30 maggio 2013 è uno dei coach del talent show “The Voice of Italy”. Il 23 settembre dello stesso anno, i Litfiba annunciano una pausa del gruppo: Piero Pelù e Ghigo Renzulli si dedicheranno ai propri progetti personali, per poi tornare a lavorare assieme al nuovo disco, dall’autunno 2014. Il 19 novembre 2013 è stata pubblicata la raccolta “Identikit”, contenenti gran parte dei suoi brani solisti, con l’aggiunta degli inediti “Mille uragani” e “Sto rock”. Nel 2014, partecipa di nuovo a “The Voice of Italy”. Nello stesso anno, è stata pubblicata la sua seconda autobiografia, “Identikit di un ribelle”, scritta insieme a Massimo Cotto (già collaboratore per la stesura della prima autobiografia, “Perfetto difettoso”). Nel 2015, per la terza volta, partecipa a “The Voice of Italy”.
Il 7 ottobre 2016 esce “L’impossibile”, il primo singolo estratto dal nuovo album firmato Litfiba e intitolato “Eutòpia”. Il 6 gennaio 2017 esce il secondo singolo dell’album: “Straniero”, mentre il terzo ed ultimo estratto è “Maria Coraggio”, brano dedicato alla collaboratrice di giustizia e vittima di mafia Lea Garofalo.
Ha tre figlie avute da due compagne diverse: Greta, nata nel 1990 (che di recente lo ha reso nonno), Linda, nata nel 1995 e Zoe nel 2004. Il 14 settembre 2019 si è sposato a Firenze con la pianista Gianna Fratta.
Partecipa al “Festival di Sanremo 2020” con il brano “Gigante”.
Maria Rita Gagliardi