Coronavirus: a Roma spuntano i bagarini delle mascherine, ma anche l’iniziativa per salvare l’albergo

Bagarini delle maschere coronavirus

Il coronavirus sta tirando fuori il meglio e il peggio dai cittadini della capitale: a Roma si segnalano i venditori abusivi di mascherine, ma anche un grande episodio di solidarietà.

In stazione Termini a Roma sono tornati i bagarini, ma non più con i biglietti. Vendono mascherine, ai lati della strada e sfuse, quindi non sterili. Il prezzo varia a seconda della nazionalità degli acquirenti: 2 euro per gli italiani e 10 euro per gli stranieri.

Le stesse mascherine ‘semplici’ che si possono acquistare in farmacia per meno di un euro ciascuna ma che sulla spinta della psicosi, vengono acquistate a caro prezzo presso chi le usa per fare vero sciacallaggio.

L’albergo dei turisti ricoverati riceve le prenotazioni solidali

Nel frattempo il Grand Hotel Palatino, in cui avevano soggiornato i turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani, è rimasto completamente vuoto dopo i due casi di coronavirus certificati. Nell’ospedale di Roma, eccellenza per le malattie infettive, il virus è stato intanto isolato per la prima volta.

L’albergo però sta rischiando il tracollo economico. Che probabilmente sarà evitato grazie a direttori, camerieri e tutti gli altri colleghi delle strutture concorrenti, che hanno partecipato ad una catena di solidarietà fatta di prenotazioni solidali.

Il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ha spiegato l’iniziativa: “Si tratta di prenotazioni di sostegno, un gesto di solidarietà verso questa struttura e i tanti dipendenti che hanno paura di perdere il lavoro.  Si prenota e si paga una stanza ovviamente senza l’obbligo poi di presentarsi. E’ un modo per tamponare l’emergenza aspettando che passi questo momento e tutto torni alla normalità”.