Chi è Rita Pavone, Big del Festival di Sanremo 2020: età, biografia e grandi successi

Cenni biografici su Rita Pavone, “Big” del “Festival di Sanremo 2020”.

Rita Pavone è ufficialmente una “Big” del “Festival di Sanremo 2020” che aprirà i battenti il 4 febbraio, condotto da Amadeus. Ecco, per voi, qualche cenno biografico sulla cantante.

Rita Pavone è nata a Torino, il 24 agosto 1945. Vive i suoi primi anni in via Malta 43, nel quartiere Borgo San Paolo di Torino. La famiglia di origine era composta dal padre Giovanni Pavone, un operaio della Fiat Mirafiori di origini siciliane (1912–1990) la madre Maria, casalinga di origini ferraresi, e i fratelli Piero, Carlo e Cicco. Terzogenita dei quattro, si iscrive alla prima liceo dell’istituto statale Santorre di Santarosa ma, nell’inverno 1959-60, la famiglia si trasferisce in un altro quartiere, presso le case operaie della Fiat di via Chiala 19, alle “Basse” di Mirafiori Sud.

Il suo debutto artistico avviene nel 1959, in occasione di uno show per bambini chiamato “Telefoniade”. Nel 1962, prende parte alla prima edizione del “Festival degli sconosciuti” di Ariccia, manifestazione patrocinata dal cantante Teddy Reno, che diventerà il suo compagno e poi suo marito, sei anni più tardi. Vince il festival, guadagnandosi la possibilità di registrare un 45 giri per la RCA. La facciata A del disco si intitola “La partita di pallone”, la facciata B “Amore twist”.

Da quel momento, diventa un’artista di successo e pubblica canzoni che diventano delle vere e proprie hit, come “Come te non c’è nessuno”, “Il ballo del mattone”, “Alla mia età”, “Cuore”, “Che m’importa del mondo” e “Datemi un martello”.

Biografia e grandi successi di Rita Pavone

Nel 1964, interpreta “Il giornalino di Gian Burrasca”, sceneggiato televisivo diretto da Lina Wertmuller e tratto dal romanzo di Vamba, musicato da Nino Rota. La sigla è “Viva la pappa col pomodoro”, brano destinato ad oltrepassare i confini nazionali, così come la sua popolarità. Il successo non si ferma qui: nel 1965, vince il “Cantagiro” con la canzone “Lui”, cui fanno seguito hit come “Solo tu”, “Fortissimo”, “Gira gira”, “La zanzara” e “Stasera con te”; nel 1966, incide “Il geghegè”, sigla di “Studio Uno”. L’anno successivo vince nuovamente il “Cantagiro” con il brano scritto da Lina Wertmuller e Luis Enriquez Bacalov, “Questo nostro amore”, colonna sonora della pellicola “Non stuzzicate la Zanzara”.

Anche gli anni ’70, ’80 e ’90 sono ricchi di canzoni ed attività artistiche, tra le quale le partecipazioni al “Festival di Sanremo”. Nel 2006, a “L’anno che verrà”, ufficializza la decisione di ritirarsi dalle scene. Nel 2013, a 19 anni di distanza dall’ultimo album di inediti, e dopo 7 anni di assenza dalle scene, si riaffaccia nel mondo della musica con “Masters”, doppio album di successi anticipato dal singolo “I Want You With Me”. Nel 2016, è stata tra i concorrenti dell’undicesima edizione di “Ballando con le stelle”, arrivando fino in finale e classificandosi al terzo posto, mentre nel 2019 è stata giudice di “Sanremo Young”.

Partecipa al “Festival di Sanremo 2020” con il brano “Niente (Resilienza 74)”.

Maria Rita Gagliardi