Prescrivevano diete ai pazienti ma non erano dietologi: a Palermo scoperta truffa da 135mila euro

Sequestri per 135mila euro e 12 persone denunciate: è questo il risultato di un’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sgominare una rete di finti dietologi attiva a Palermo

Prescrivevano diete ai pazienti ma non erano dietologi. Dodici persone sono state denunciate e accusate di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa e all’esercizio abusivo della professione, per aver messo in piedi uno studio abusivo di dietetica e nutrizione. Succede a Palermo, dove- dietro apposita ordinanza- la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo di 135mila euro.

Sgominata una banda di finti dietologi a Palermo, l’operazione “Light Diet” andava avanti dal 2018

Avevano aperto uno studio medico abusivo e fingevano di essere dei nutrizionisti, irretendo pazienti ai quali spillavano soldi e prescrivevano dei fasulli regimi alimentari dietetici da seguire. Un’operazione chiamata “Light Diet”- e partita a opera delle Forze dell’Ordine nel 2018- ha portato alla denuncia di dodici persone e al sequestro di denaro per un totale di 135mila euro.

Tutto si è svolto a Cruillas (uno dei quartieri di Palermo). I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, come riportato dal Giornale di Sicilia, hanno eseguito le ordinanze emesse dai giudici.

Sgominata una banda di finti dietologi a Palermo, avevano “curato” 1090 pazienti

Nell’ottobre del 2018, quando l’operazione è ufficialmente partita, i finanzieri avevano realizzato un blitz durante il quale avevano sequestrato la sede del finto studio medico: l’associazione “Tra Sole e Luna- Amici della natura”.

L’associazione era gestita da un uomo 69enne originario di Messina e ne facevano parte anche i suoi due figli e nove altre collaboratrici. I dodici (che ora sono stati denunciati) avevano un vincolo associativo che risale indietro almeno fino al 2013.

L’indagine ha permesso di accertare che nella loro rete sono caduti 1090 pazienti e che tra loro ci sono anche 55 minorenni. Tutte queste persone sono state identificate con certezza. Ma come veniva gestita la truffa?

Ciascun paziente versava 50 euro, apparentemente per pagare la quota associativa, e poi riceveva dei consigli alimentari; veniva poi sottoposto a controlli tramite regolari visite. Proprio come si fa con un nutrizionista realmente abilitato alla professione.

Nel sedicente studio venivano anche venduti degli integratori alimentari di origine americana. In alcuni casi, i finti nutrizionisti invitavano i pazienti a sostituire i farmaci che assumevano proprio con questi integratori da loro proposti. I 135mila euro sequestrati dalla GdF sono il frutto degli incassi ottenuti dalla vendita degli integratori e delle quote associative versate.

Molti pazienti hanno sporto denuncia per truffa, in quanto convinti del fatto che i gestori dell’associazione fossero realmente dei nutrizionisti: solo grazie a questa circostanza- scopertasi  mendace- avevano deciso di affidarsi alle loro cure.

Maria Mento